Lo stemma di Leone XIV

La Segreteria di Stato Vaticana, tramite il quotidiano digitale VaticanNews, sabato 10 maggio ha presentato lo stemma scelto dal nuovo pontefice Leone XIV, per il suo mandato papale.

Leone XIV
Stemma di Leone XIV: “Tagliato: nel 1° d’azzurro al giglio d’argento; nel 2° d’oro, all’emblema agostiniano dato da un libro chiuso, posto in fascia, al naturale, attraversato da un cuore infiammato e trafitto da una freccia in sbarra, il tutto di rosso”. (Blasonatura Centro Studi Araldici)

L’emblema di papa Prevost conserva sostanzialmente lo stemma da egli utilizzato prima come vescovo e poi come cardinale, adeguandone le ornamentazioni esterne (dette non a caso anche ornamentazioni “di dignità”) al suo nuovo stato personale.

prevost
Disegno Alejandro Rojas: Stemma del cardinal Prevost Robert Francis – “Tagliato: nel 1° d’azzurro al giglio d’argento; nel 2° d’argento, all’emblema agostiniano dato da un libro chiuso, posto in fascia, al naturale, attraversato da un cuore infiammato e trafitto da una freccia in sbarra, il tutto di rosso”. (Blasonatura Centro Studi Araldici)

Vi è però un “mistero” che potrà essere chiarito solo da successive informazioni che si spera saranno diffuse dalla medesima Segreteria di Stato (idealmente diramando una blasonatura completa ed ufficiale), infatti il campo inferiore dello stemma appare colorato di un tenue giallo paglierino, colore chiaramente diverso dall’argento utilizzato per il giglio raffigurato nel campo superiore, un argento che nello stemma episcopale di monsignor Prevost accumunava sia il giglio che il fondo del campo inferiore, in una corrispondenza cromatica che qui appare interrotta, in favore di un inedito fondo d’oro (in araldica il giallo “non esiste”, essendo utilizzato per rappresentare il “color” oro). Ma tale lettura visivamente indiscutibile, potrebbe in realtà essere falsata da una “licenza artistica” del disegnatore, tant’è che nella citata presentazione ufficiale dello stemma apparsa su VaticanNews (non un semplice blog, ma un organo di comunicazione ufficiale della Segreteria di Stato Vaticana), per descrivere il fondo di questo secondo campo dello stemma, non si parla di oro (o di giallo), ma di un più generico “sfondo chiaro”. 

Proprio la qualità grafica del bozzetto utilizzato per la presentazione dello stemma del nuovo pontefice, è stata criticata, in maniera più o meno severa, da diversi osservatori; tralasciando qui le valutazioni più soggettive di chi si è espresso in merito, è un dato di fatto che l’impostazione utilizzata nella raffigurazione del cuore che si sovrappone al libro, e i cromatismi scelti per tale composizione, ne rendano difficile la lettura. Questo aspetto, insieme al già citato campo d’oro che forse d’oro non è, inevitabilmente richiama alla memoria l’ “incidente” occorso con la presentazione dello stemma di papa Francesco, quando a stretto giro il primo bozzetto presentato fu sostituito da uno nuovo in cui – fra le altre cose – le figure erano state delineate con maggiore cura (rendendole più leggibili), e la stella a 5 punte sostituita da una a 8.

Tornando comunque all’attuale stemma, è da registrare come dopo Benedetto XIV e Francesco, Leone XIV sia il terzo pontefice che in maniera consecutiva rinuncia alla tiara nel suo emblema personale, a vantaggio di una mitra, su cui la tiara viene comunque evocata attraverso la presenza di tre fasce d’oro. Una scelta criticata da molti osservatori (non solo da araldisti), in quanto la tiara – a differenza della mitra – indica la posizione di sovrano del pontefice rispetto al pur piccolissimo Stato Vaticano, posizione che però non viene abbandonata, ma non più rappresentata nello stemma.

Stemma di Giovanni Paolo II
Disegno di Magul: Stemma di San Giovanni Paolo II, ultimo pontefice ad aver previsto la tiara nel suo stemma personale

Sebbene tale scelta non sia stata formalizzata da alcuna norma, riteniamo che la continuità attraverso tre diversi ma consecutivi pontificati, la possa far considerare come una scelta ormai acquisita da parte dell’araldica ecclesiastica cattolica.

Degne di nota poi altre due scelte operate nella definizione dell’emblema, ovvero quella di rinunciare al pallio (paramento liturgico di lana bianca, a forma di fascia, indossato dagli arcivescovi metropoliti) introdotto nello stemma dal solo Benedetto XIV e già abbandonato da Francesco, e la conferma di un motto ai piedi dello stemma, come innovato da papa Francesco.

Stemma di Bebedetto XVI
Disegno di Piotr Michał Jaworski: L’emblema di Benedetto XVI
stemma
Stemma di SS Papa Francesco

Il testo dell’articolo è stato rivisto il 13/05/25 per un errore nella blasonatura.


Scheda di approfondimento
L’araldica ecclesiastica

L’araldica ecclesiastica è una specifica branca dell’araldica che si occupa degli stemmi appartenenti a persone o istituzioni del mondo ecclesiale, stemmi caratterizzati da ornamentazioni esterne sostanzialmente costanti e che esprimono un preciso codice giuridico, in grado di rendere immediatamente identificabile grado e funzione del titolare.

Limitatamente all’araldica della Chiesa Cattolica, gli elementi essenziali di tale codice sono:

La tiara o triregno è l’ornamento araldico ad uso esclusivo del Papa, che sormonta il relativo stemma, ed è costituita da un copricapo a forma di cupola che sorregge tre corone sovrapposte. Benedetto XVI e Francesco hanno sostituito la tiara con una mitra caricata di tre fasce d’oro che richiamano le originarie tre corone.

Il galero, ovvero il cappello ecclesiastico è un cappello da pellegrino con la tesa molto lunga e due cordoni laterali che terminano con una serie di fiocchi o più propriamente nappe. Posto sulla sommità ornamento dello scudo il galero consente l’immediato riconoscimento del grado del titolare dello stemma grazie al colore e al numero delle nappe o fiocchi.

Il colore del galero (di norma il medesimo delle nappe) indica:
> rosso per i cardinali;
> verde per gli arcivescovi, i vescovi e i patriarchi;
> paonazzo per i monsignori;
> nero per i presbiteri.

Il numero di nappe per lato indica:
> 15 nappe rosse per i cardinali;
> 15 nappe verdi per patriarchi e primati;
> 10 nappe verdi arcivescovi;
> 6 nappe verdi vescovi e abati mitrati;
> 6 nappe paonazze cappellano di Sua Santità;
> 6 nappe nere vicario generale, vicario episcopale, abate;
> 3 nappe parroco;
> 1 nappa presbitero.

Le Chiavi sono raffigurate incrociate, una d’oro a destra e un’altra d’argento a sinistra, con le impugnature rivolte verso il basso. Si pongono dietro o sopra lo scudo papale.

La croce posta in palo dietro lo scudo, può essere:
> semplice cioè ad una traversa per i vescovi
> doppia cioè a due traverse per i cardinali, i patriarchi e gli arcivescovi.

Stemma papale base
Impostazione classica di un stemma papale
Stemma cardinalizio base
Impostazione classica di uno stemma cardinalizio di un arcivescovo
Stemma arcivescovile base
Impostazione classica di uno stemma arcivescovile

Stemma vescovile base
Impostazione classica di uno stemma vescovile

Stemma di vicario base
Impostazione classica di uno stemma di un vicario episcopale

Stemma di parroco base
Impostazione classica di uno stemma di un parroco

Stemma di sacerdote base
Impostazione classica di uno stemma di un sacerdote


Accanto a questi elementi principali ve ne sono altri di uso più limitato, come pure vi sono ulteriori configurazioni specificatamente riservate a cariche meno note, e non mancano un certo numero di eccezioni e deroghe concesse a titolari di cariche legate ad istituzioni specifiche.

I disegni di questa scheda sono stati realizzati da Teresa Morettoni e Davide Bolis (per il solo stemma vescovile).
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investitura
Foto SMOM: il Cardinale Robert Francis Prevost Balì Gran Croce di Onore e Devozione dell’Ordine di Malta
12 Maggio 2025
Raffaele Coppola

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