Le attività dello SMOC “spagnolo” di luglio ed agosto 2022

L’Ordine Costantiniano anche nel periodo estivo ha continuato la sua opera slidale e di formazione culturale e spirituale; a riprova di ciò le numerose attività messe in opera anche nei mesi di luglio ed agosto, che di seguito riportiamo, riferite al ramo cosiddetto spagnolo dell’Ordine:

02 luglio 2022, Pesaro – Pellegrinaggio mariano: In occasione della Festività della Madonna delle Grazie, sabato 2 luglio 2022, la Delegazione Marche e Romagna del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, guidata dal Delegato, il Nob. Dott. Carlo dei Conti Cicconi Massi, Cavaliere Jure Sanguinis con Placca d’Oro e da Mons. Umberto Gasparini, Cappellano di Merito, si è riunita presso il Santuario della Madonna della Misericordia del Pelingo a Pesaro. Per il periodico incontro tra Cavalieri, Dame e Postulanti con lo scopo di rinsaldare i legami di amicizia e riflettere su tematiche spirituali, il Cappellano di Delegazione, Mons. Gasparini ha proposto l’approfondimento della figura di Maria Teresa Goretti, Santa marchigiana del secolo scorso, esempio di purezza fino alla morte e di devozione alla Santa Madre Celeste. Alcune Dame e Cavalieri hanno interpretato i personaggi dell’intera vicenda utilizzando a tale scopo un sussidio Marietta non è “la santa di un giorno” ma il frutto maturo del fertile terreno familiare fecondato dallo Spirito, scritto da Mons. Gasparini, che fin dall’infanzia è stato a contatto con la mamma Assunta e la sorella Ersilia della Santa, in quanto compagno di classe del nipote Piero, a Corinaldo, paese marchigiano della famiglia Goretti. A seguire la celebrazione della Santa Messa, presieduta da Mons. Umberto Gasparini, concelebrante il Parroco, Don Gianluigi Carciani.

04 luglio 2022 – Solidarietà della Delegazione della Toscana con il popolo ucraino: All’indomani dello scoppio della guerra in Ucraina, i Cavalieri Costantiniani della Delegazione della Toscana del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio hanno da subito aderito a diverse iniziative di solidarietà in favore della popolazione Ucraina. In poco più di 4 mesi, grazie alla sensibilità e alla generosità di Dame, Cavalieri e Postulanti toscani della Sacra Milizia Costantiniana è stato possibile:

  • Effettuare 4 distinte consegne di generi alimentari e di prima necessità sia presso la Basilica di Santa Sofia in Roma, sia presso la parrocchia Nostra Signora della Neve in La Spezia, da dove alimenti a lunga conservazione, medicinali, materiale per la sanificazione e l’igiene personale, indumenti, calzature, coperte e trapunte, sono stati inviati in Ucraina, in Polonia e Romania, dove si sono concentrati il maggior numero di profughi provenienti dalle zone di guerra.
  • Organizzare, grazie ad un mezzo allestito a cura dei confratelli Damiano Landi e Antonio Cerrai del coordinamento per la Toscana Centrale – città di Pisa, la consegna diretta di generi di prima necessità in territorio ucraino.
  • Aderire, con un importante donativo, all’iniziativa benefica dell’Arcidiocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, che ha attivato un conto corrente dedicato a far giungere i contributi alle Caritas delle diocesi confinanti con l’Ucraina e aperto all’accoglienza di chi è costretto a fuggire.
  • Inviare un ulteriore sostanzioso donativo all’Arcidiocesi di Siena-Colle di Val D’Elsa-Montalcino, che ha avviato una raccolta di fondi: a favore delle missioni dell’Opera Don Orione in Ucraina. In particolare per il centro coordinato dalle Suore di Don Orione a Korotycz, vicino a Charkiv, dove vengono accolte 40 mamme e bambini, che non sono riusciti a spostarsi e vivono con loro questo momento di grande tensione; per il monastero Don Orione di Leopoli dove i religiosi orionini hanno realizzato un centro di accoglienza per i rifugiati che stanno arrivando da tutto il Paese.

Le iniziative della Delegazione della Toscana hanno ricevuto i ringraziamenti dell’Arcivescovo metropolita di Siena, il Cardinale Augusto Paolo Lojudice; del Vescovo di Arezzo, l’Arcivescovo Riccardo Fontana; di Padre Marco Semehen, Rettore della Basilica di Santa Sofia; e, per loro tramite, la riconoscenza ed il ringraziamento di quanti, anche grazie ai Cavalieri toscani, hanno potuto alleviare le proprie sofferenze e ricevere un segno di speranza per il futuro. Nel condividere le espressioni di apprezzamento con le Dame, i Cavalieri e i Postulanti che hanno aderito all’iniziativa di solidarietà, il Pro Delegato ad Interim, Cav. Rag. Carlo Testi ha ringraziato il Pro Delegato, Cav. Dott. Massimo Planera, che si è fatto promotore ed organizzatore delle attività di solidarietà pro-Ucraina; il Cav. Dott. Damiano Landi e il Cav. Antonio Cerrai del Coordinamento per la Toscana Centrale-Città di Pisa, il Coordinatore per la Toscana Occidentale, Cav. Massimo Illiano; il Coordinatore per la Toscana Orientale, Cav. Roberto Bianchini; i Cavalieri Salvatore Mazzeo, Enrico Moccia, Daniele Piermaria, Nicola Luongo e Giuseppe Rossi, e le Postulanti Luana Ghiandai ed Ersilia Ferrini, che si sono rese protagoniste di una sostanziosa raccolta di generi alimentari nella Città di Arezzo, garantendo l’approvvigionamento di prodotti per la sanificazione personale.

30 luglio 2022 – Visita delle LL.AA.RR. i Duchi di Noto a Palermo e Monreale: S.A.R. il Principe Don Jaime di Borbone delle Due Sicilie e Landaluce, Duca di Noto, Gran Prefetto e Presidente della Real Deputazione del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, Cavaliere di Gran Croce di Giustizia, con una cerimonia privata al Palazzo Arcivescovile di Monreale, il 31 luglio 2022 ha solennemente consegnato al neo Arcivescovo di Monreale, Mons. Gualtiero Federico Isacchi il diploma di nomina a Cappellano Gran Croce Jure Sanguinis dell’Ordine Costantiniano a firma del Gran Maestro, S.A.R. il Principe Don Pedro di Borbone delle Due Sicilie e Orléans, Duca di Calabria, Conte di Caserta, Capo della Real Casa delle Due Sicilie. Nel pomeriggio di domenica 31 luglio 2022, LL.AA.RR. i Principi Don Jaime de Borbone delle Due Sicilie e la Consorte Donna Charlotte, Duchi di Noto, accompagnati da una rappresentanza di Cavalieri del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, guidati dal Delegato della Sicilia Occidentale, il Nob. Professore Salvatore Bordonali, Cavaliere Gran Croce Jure Sanguinis, hanno partecipato nel Duomo di Monreale all’ordinazione episcopale e presa di possesso canonico di Mons. Gualtiero Federico Isacchi come 59° Arcivescovo di Monreale, alla presenza dei vescovi della Sicilia. Al termine del Solenne Sacro Rito, i Duchi di Noto hanno brevemente salutato in presbiterio il neo Arcivescovo di Monreale. Nel pomeriggio, durante un lungo ed amabile colloquio privato al Palazzo Arcivescovile di Monreale, Don Jaime ha confermato a Mons. Isacchi il sostegno della Casa Reale delle Due Sicilie e del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio per quanto possano sovvenire alle opere di carità arcidiocesane. ll Duca di Noto, Gran Prefetto dal Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio ha consegnato all’Arcivescovo Isacchi il diploma di nomina a Cappellano Gran Croce Jure Sanguinis dell’Ordine Costantiniano e un messaggio per l’inizio del suo ministero pastorale nell’Arcidiocesi di Monreale, a firma del Gran Maestro, S.A.R. il Principe Don Pedro di Borbone delle Due Sicilie e Orléans, Duca di Calabria, Conte di Caserta, Capo della Real Casa delle Due Sicilie. Giunti a Palermo nella serata di sabato 30 luglio 2022, nella mattinata del giorno successivo, i Duchi di Noto sono stati ricevuti dal Sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, che ha accolto i Principi nel salone d’onore del Palazzo delle Aquile. Nel corso del lungo colloquio sono state affrontate le diverse tematiche relative alla Città e dei problemi socio-culturali legati al territorio, prossima sfida di questa Amministrazione Comunale. Il Principe Don Jaime, ricordando le diverse attività benefiche e caritative sostenute dal Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio ha riconfermato il sostegno della Real Casa delle Due Sicilie a proseguire nelle opere d’aiuto a Palermo ed ai palermitani nei quartieri e le zone della città meno agiate. Inoltre, ha riconfermato il sostegno e l’attenzione necessarie a portare Palermo nella dovuta attenzione internazionale, come in occasione del Matrimonio Reale e per la dedicazione dei viali della Palazzina Cinese ai Borbone, che vollero la meravigliosa Casina di Caccia e che molto fecero per l’urbanizzazione della Città. Quindi, i Duchi di Noto hanno firmato il libro d’onore del Comune di Palermo, che già nel 2017 era stato firmato dal padre, S.A.R. il Duca di Calabria nel ricevere la Cittadinanza Onoraria della Città.

08 agosto 2022 – Il Duca di Calabria ha portato un’ambulanza in Ucraina
Aggiornamento:
Il Capo della Real Casa della Due Sicilie e Gran Maestro del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, S.A.R. il Principe Don Pedro di Borbone delle Due Sicilie e Orléans, Duca di Calabria, Conte di Caserta ha personalmente portato un’ambulanza attrezzato in Ucraina. “Quando siamo arrivati a Yasinya i nostri cuori sono sprofondati. Hanno quello che chiamano un ospedale, ma è ben lungi dall’essere tale per gli occhi occidentali, ha detto ad ABC il Duca di Linares, Álvaro Zuleta de Reales Ansaldo, Presidente della Real Commissione per la Spagna dell’Ordine Costantiniano, uno dei tre conducenti insieme a Don Pedro. Questa spedizione umanitaria è stata organizzata dalla Fondazione dell’Ordine Costantiniano in Spagna con la preziosa collaborazione dei Cavalieri Costantiniani del Regno Unito, attraverso il suo Presidente, Francesco Moncada Di Paterno, che ha collaborato direttamente a questo progetto finanziandone il 50%. Nel caldo pomeriggio del 20 luglio 2022, appena cinque mesi dopo che la Russia iniziò la guerra in Ucraina, tre gentiluomini – e non è un modo di dire – da un momento all’altro salgono a Madrid su una Renault Master con targa spagnola. All’esterno porta scritti in ucraino. All’interno è attrezzato fino ai denti: defibrillatore, respiratore… Si tratta di un’ambulanza e la sua destinazione è Yasinya, una cittadina turistica di 8.000 abitanti nei Carpazi ucraini, a 250 km da Lviv e a 85 km dal confine con la Romania. Yasinia fu il sito della Repubblica Hutsul dopo la Prima Guerra Mondiale e il luogo di nascita di numerosi eminenti Ucraini che dichiararono l’indipendenza dal Regno d’Ungheria. Gli occupanti dell’ambulanza, che si alterneranno alla guida percorrendo i 3.500 chilometri e le oltre 30 ore di viaggio, si fanno il segno della croce e controllano di avere con sé tutta la documentazione. Ne hanno bisogno per passare inosservati, racconta María José Fuenteálamo. Iniziano il viaggio con una condizione, le ha rivelato Álvaro Zuleta: “Non viene inviata una sola foto prima della fine della missione”. Perché tanta segretezza? Il viaggio in Ucraina è una missione civile e privata, però uno degli occupanti porta un cognome reale: Don Pedro, cugino del Re Felipe VI. La Fondazione dell’Ordine Costantiniano ha gestito la donazione dell’ambulanza, che il Duca di Calabria vuole consegnare di persona in Ucraina. Ha sentito dire che gli aiuti umanitari a volte «non raggiungono le zone rurali più svantaggiate e lontane dal confine». Come Yasinya. Lo spiega ad ABC il Duca di Linares. Il terzo uomo si chiama Alejandro Ferrer Dalmau ed è il nipote del famoso pittore di battaglie. I tre sono Cavalieri dell’Ordine Costantiniano, istituzione religiosa militare dalle radici medievali che anche nel giorno di oggi combatte le proprie battaglie. Naturalmente, senza armatura o scudi. In Spagna l’Ordine Costantiniano aiuta i seminari e gli svantaggiati insieme alla Caritas e all’Aiuto alla Chiesa che Soffre. Fuori, dalla Siria al Mali, passando per Libano, Romania e Ucraina, sostiene le comunità cristiane perseguitate e sostiene le missioni umanitarie. «Attraverso diversi cooperatori umanitari abbiamo appreso della situazione a Yasinya», ricorda il Duca di Linares. Grazie a loro, il sindaco di questo paese ha scritto all’Ordine: «Un’ambulanza, per favore». Fu cercata, acquistata e finanziata dai Cavalieri e Dame delle Delegazioni dell’Ordine Costantiniano in Spagna e nel Regno Unito. In totale, più di 40.000 euro. Durante il viaggio è sorta una grande varietà di difficoltà esterne che hanno aggiunto ore e ore di viaggio ai membri della spedizione. Chiusure stradali a causa degli incendi, in particolare ad Ateca (Saragozza), grandi ingorghi sulle tangenziali delle città europee, errori di navigazione, guasti ai veicoli di supporto in Romania e Ucraina, persino un colpo a un volatile che ha provocato danni all’ambulanza ed è stato completamente riparato per poter consegnare, come è stato fatto, un’ambulanza in perfette condizioni. Il passaggio di confine era ciò che più preoccupava i cavalieri. «Per evitare problemi ci siamo coordinati con le ambasciate», ricorda il Duca di Linares. Spagna, Francia, Italia, Slovenia, Ungheria e Romania: nella documentazione non comparivano i loro nomi, ma quello della Fondazione dell’Ordine Costantiniano. Diverse ore e “paesaggi spettacolari” separano Yasinya dal check point con la Romania. L’ambulanza li ha coperti insieme a due operatori umanitari della zona, Juan Reynols e Antonio Bârlea. Fino ad allora, non avevano portato un’auto di supporto. «Forse era un po’ rischioso», confessa ora Álvaro Zuleta, come se non lo fosse entrare in un Paese in guerra. Paura? «Sia Don Pedro che io abbiamo prestato servizio militare. Ma sì, i controlli danno molto da pensare. Non so se siamo degli incoscienti, ma non si può dire che qualcosa va fatto e non farlo: si comincia», risponde il nobile. «Quando siamo arrivati a Yasinya, i nostri cuori sono sprofondati. Hanno quello che chiamano un ospedale, ma è ben lungi dall’essere uno per gli occhi occidentali come i nostri. Quello che c’era non era vecchio, era antico», dice il Duca di Linares. L’ambulanza, data la sua attrezzatura, è stata una manna dal cielo. «Da Yansinya dipendono quattro città più piccole», spiega Álvaro Zuleta. L’ambulanza è progettata per fornire assistenza, ma data la sua attrezzatura potrebbe operare in una zona di conflitto. Anche se Yasinya, probabilmente a causa della sua povertà, non ha alcun interesse militare, osserva María José Fuenteálamo. «Non ci sono stati bombardamenti lì. Sì, più a ovest, ma l’atmosfera di guerra si respira appena si attraversa il confine», spiega Álvaro Zuleta. Sulla via del ritorno, dovevano attraversarlo di nuovo. La missione non è finita quando lo hanno fatto. In Romania hanno visitato il cappuccino Frà Eugen Giurgica che li ha portati in una baraccopoli a Sighetu Marmației. Si tratta di un’opera per «togliere dalla miseria e dalla marginalità» i bambini del territorio. Hanno incontrato anche con Suor Adriana, una suora greco-cattolica che accoglie le donne ucraine e i loro bambini. Suor Adriana spiegò le urgenti necessità alimentari e immediatamente l’Ordine Costantiniano organizzò l’arrivo di un carico di viveri per il giorno successivo. All’atterraggio a Madrid, le domande: Perché tu? Che bisogno c’è? La risposta dei Cavalieri Costantiniani è sicuramente lontana da quella che vorrebbero sentire le loro famiglie, conclude María José Fuenteálamo: «Quello che abbiamo fatto è una toppa su un dramma umano di dimensioni superlative. Quando sei andato una volta, sai più precisamente come lo faresti meglio la prossima volta, perché non ti soddisfa quanto fatto, devi fare di più». E così, a differenza del suo viaggio, le sue intenzioni non sembrano troppo segrete. La missione del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio a Yansinya non è stata l’unica del suo genere. Infatti, a cura di Don Luis Comas y Martínez de Tejada, promotore dell’iniziativa e del Marchese di Ciutadilla, Don Joaquín Sagnier de Sentmenat y Taramona, erano state consegnate in Ucraina già altre due ambulanze completamente attrezzate, oltre a varie forniture mediche, al Policlinico e alla clinica per la maternità nella città ucraina di Uzhgorod. All’iniziativa hanno partecipato il Real Club de Polo di Barcelona, il Grupo Hospitalario Quirón, Gruppo Volkswagen e un folto gruppo di aziende e privati di Barcellona. L’accoglienza in Ucraina è stata supportata dal gruppo Volkswagen attraverso la sua filiale locale. La spedizione composta dalle due ambulanze e da tre auto di supporto ha lasciato Barcellona il 13 maggio 2022 alle ore 06.30 del mattino. Il Marchese di Ciutadilla tenne costantemente informato l’Ordine Costantiniano delle vicissitudini dei spedizione, dell’attraversamento dei confini e delle difficoltà che dovettero superare per superare finalmente gli oltre 5.000 chilometri che si concludevano nelle prime ore di lunedì 16 maggio 2022, quando finalmente hanno potuto consegnare le due ambulanze, i fondi economici e 4,5 tonnellate di materiale.

21 agosto 2022 – Servizio alla Mensa Fraterna “Locanda San Vincenzo de’ Paoli” a Nola: Domenica 21 agosto 2022, la Delegazione di Napoli e Campania del Sacro Militare Ordine Costantiniano, come da consuetudine, ha svolto il servizio mensa alla Mensa Fraterna “Locanda San Vincenzo de’ Paoli” della Caritas Diocesana di Nola. Il servizio ha visto come volontari questa volta i Cavalieri di Ufficio Nicola Carifi e Bruno Di Palma, che hanno aderito a questa pregevole iniziativa offrendo la loro disponibilità. La Mensa Fraterna ha come referente Don Enrico Tuccillo coadiuvato dall’Amministratore Dott. Francesco Esposito e dal Dott. Domenico Alfano, i quali con l’aiuto dei tanti volontari e volontarie addetti alle cucine e alle pulizie preparano ogni giorno dalle ore 08.00 alle 12.00 oltre 100 pasti per i bisognosi che vengono a ritirarli ai cancelli della mensa.


Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio (SMOC)

Croce costantiniana

Il Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio è un ordine equestre dinastico.

Secondo una tradizione leggendaria l’ordine fu fondato dall’imperatore Costantino il Grande nel 312 d.C., dopo la vittoriosa battaglia di ponte Milvio, che gli sarebbe stata propiziata dall’utilizzo come insegna e vessillo, del simbolo cristiano della X e della P sovrapposte (le iniziali di Cristo in greco) come da indicazione ricevuta in visione alla vigilia dello scontro armato. In conseguenza di ciò l’imperatore avrebbe affidato ai primi cavalieri il compito di ricordare l’evento e difendere il cristianesimo.

Le prime tracce documentali certe risalgono però alla fine del 1500, quando con una “breve” papa Giulio III ha riconosciuto la dignità di Gran Maestro dell’ordine ad Andrea Angelo Flavio Comneno. Il gran magistero dell’ordine passò poi ai Farnese con Francesco Farnese nel 1697. Passaggio importante fu poi quello del 1718, quando papa Clemente XI con una “bolla” ne riconobbe la natura dinastica in capo ai Farnese indicando due condizioni essenziali all’assunzione del Gran Magistero e cioè, essere discendenti dei Farnese ed essere duchi di Parma e Piacenza.

Nel 1731 morì senza eredi Antonio Farnese, ultimo duca di Parma, creando le premesse che hanno portato oggi l’ordine ad essere diviso in tre diversi rami.
Alla morte di Antonio Farnese dunque, il Gran Magistero, insieme al ducato, passò al cugino Carlo di Borbone, che sarebbe poi divenuto re di Napoli, ed infine re di Spagna con il nome di Carlo III, il quale assumendo il trono di Spagna lasciò la titolarità del ducato di Parma, ma non il gran magistero dell’ordine.
Carlo di Borbone asceso al trono di Spagna nel 1759 trasmise dunque corona di Napoli e gran magistero costantiniano al suo terzogenito Ferdinando Borbone Due Sicilie.
Il passaggio fu confermato nel 1763 da un “monitorio” di papa Clemente XIII.

Il Sacro Angelico Imperiale Ordine costantiniano di San Giorgio
Successivamente l’autonomia politica del Ducato di Parma fu ripristinata con l’assegnazione – da parte del Congresso di Vienna – del trono ducale a Maria Luisa d’Asburgo-Lorena (o Maria Luigia di Parma), che pur non essendo una discendente farnesiana, in quanto duchessa di Parma, ritenne di ripristinare l’Ordine Costantiniano “parmense” nel 1816.
Si crearono così due ordini omonimi.
A Maria Luisa d’Asburgo-Lorena succedettero i Borbone-Parma, che conservano il gran magistero di questo ordine costantiniano tutt’oggi, con la denominazione di “Sacro Angelico Imperiale Ordine costantiniano di San Giorgio”.
Lo SMOC “parmense” attualmente riconosce come Gran Maestro Sua Altezza Reale Carlo Saverio di Borbone Parma, principe di Borbone di Parma, in carica dal 2010.

Nel frattempo il gran magistero costantiniano dell’ordine trapiantato a Napoli ha continuato a godere del riconoscimento papale e ad essere tramandato all’interno della dinastia Borbone Due Sicilie sino ai nostri giorni.
Nel 1960 però si è aperta una disputa dinastico-successoria tra Alfonso Maria Borbone Due Sicilie (per il ramo cosiddetto spagnolo) e Ranieri Borbone Due Sicilie (per il ramo cosiddetto francese) che interessa sia il ruolo di Capo della Capo della Real Casa delle Due Sicilie (e dunque di Pretendente al Trono delle Due Sicilie) sia il gran magistero degli ordini dinastici del casato, fra cui l’ordine costantiniano.
Tale contenzioso ha portato ad avere due rami separati e distinti del medesimo ordine, uno genericamente indicato come “spagnolo” ed uno come “francese”.

Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio Spagna
Lo SMOC “spagnolo” riconosce oggi come Gran Maestro Don Pedro de Borbon y Orlean duca di Calabria, conte di Caserta, in carica dal 2015.

Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio Francia
Lo SMOC “francese” riconosce oggi come Gran Maestro Carlo di Borbone Due Sicilie, duca di Castro, in carica dal 2008.
Quest’ultimo ramo gode dello status consultivo del Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite a New York, Ginevra e Vienna.

In tutte e tre le sue declinazioni l’Ordine Costantiniano, è riconosciuto dallo Stato Italiano come “ordine dinastico non nazionale” legittimamente conferibile, ed il suo uso sul territorio italiano è autorizzabile a domanda dal Ministero degli affari esteri.
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Scheda di approfondimento
I Borbone

La dinastia dei Borbone (ma anche nella forma plurale Borboni) è una delle più importanti e antiche case regnanti del modo, costituendo un ramo cadetto della dinastia dei Capetingi.

Con le sue diverse ramificazioni, ed in alcuni casi con suoi singoli esponenti, hanno portato le corone di Francia, Napoli, Sicilia, Due Sicilie, Navarra, Sardegna, Etruria, Parma e Piacenza, Lucca, e tutt’oggi siedono ancora sui troni di Spagna e Lussemburgo.

Borbone delle due Sicilie



Il ramo denominato “delle Due Sicilie” si origina da Carlo di Borbone, figlio di Filippo V di Spagna (re di Napoli e di Sicilia tra il 1700 e il 1713, ma anche re di Spagna tra il 1700 e il 1746, a sua volta capostipite della dinastia dei Borbone di Spagna) e della duchessa di Parma Elisabetta Farnese.
Carlo nel 1734, mentre era duca di Parma e Piacenza, durante la guerra con l’Austria, al comando delle armate spagnole conquistò il regno di Napoli e l’anno successivo il regno di Sicilia, sottraendoli agli Asburgo d’Austria. Tali dominii (che dal 1816 presero il nome “delle Due Sicilie”) gli furono riconosciuti con i successivi trattati di pace in cambio della rinuncia di ogni pretensione sul ducato di Parma e Piacenza.

A Carlo successero nell’ordine Ferdinando I, Francesco I, Ferdinando II e Francesco II, che fu spodestato dai Savoia nel 1861.

A Francesco II, nel ruolo di capo del Casato e pretendente al trono del Regno delle Due Sicilie, successero nell’ordine Alfonso, e Ferdinando Pio, che non lasciò discendenti maschi.

La disputa tra ramo spagnolo e ramo francese

In assenza di discendenti maschi di Ferdinando Pio, il ruolo di capo della Dinastia e pretendente al trono del Regno delle Due Sicilie passava dunque ad un fratello.

In base alle leggi successorie del casato, avrebbe dovuto succedergli il fratello Carlo Tancredi, o meglio il di lui figlio Alfonso Maria, essendo Carlo Tancredi premorto a Ferdinando Pio.
Nel 1901 però Carlo Tancredi aveva sottoscritto il cosiddetto Atto di Cannes, con cui aveva dichiarato di rinunciare all’eventuale successione alla Corona delle Due Sicilie.

Di conseguenza fu un altro Fratello di Ferdinando Pio a rivendicare il ruolo di capo della Dinastia e pretendente al trono del Regno delle Due Sicilie ovvero Ranieri.

La validità dell’Atto di Cannes firmato da Carlo Tancredi fu però contestata da Alfonso Maria (figlio dello stesso Carlo Tancredi) che dunque a sua volta rivendicò il ruolo di capo della Dinastia e pretendente al trono del Regno delle Due Sicilie.

Da allora si hanno due linee successorie contrapposte:

Linea successoria principale: Carlo – Ferdinando I – Francesco I – Ferdinando II – Francesco II – Alfonso – Ferdinando Pio

Linea successoria “francese”: Ranieri – Ferdinando – Carlo (padre di Maria Carolina)

Linea successoria “spagnola”: Alfonso Maria – Carlo Maria – Pietro (padre di Jaime)

Per approfondire: Borbone delle Due Sicilie: è scontro
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Scheda di approfondimento
Gli ordini cavallereschi in Italia

Ordini Cavallereschi

Il conferimento e l’uso di titoli e decorazioni cavalleresche in Italia è disciplinato dagli articoli 7 e 8 della legge n. 178 del 3 marzo 1951, i quali in sintesi stabiliscono che in Italia sono LIBERAMENTE UTILIZZABILI i titoli e le decorazioni:

1) degli ordini cavallereschi nazionali (Ordine Militare d’Italia, Ordine della “Stella d’Italia”, Ordine “Al merito della Repubblica Italiana”, Ordine Cavalleresco “Al Merito del lavoro”, Ordine di Vittorio Veneto)
2) degli ordini cavallereschi della Santa Sede (Ordine dello Speron d’Oro, Ordine Piano, Ordine di San Gregorio Magno e Ordine di San Silvestro Papa), e dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro
3) del Sovrano Militare Ordine di Malta

Sono invece SOGGETTE AD AUTORIZZAZIONE da parte del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro per gli affari esteri, le decorazioni ed i titoli degli “Ordini non nazionali o di Stati esteri”.
Circa l’interpretazioni di quali possano essere considerati “ordini non nazionali“, molto si è discusso, e la dottrina attuale ha portato ad identificarli negli ordini cavallereschi dinastici.
Un elenco degli Ordini non nazionali o di Stati esteri le cui decorazioni almeno in alcuni casi siano state sino ad oggi autorizzate, è stato stilato dall’Ministero dell’Interno.

Gli articoli di legge anzidetti vietano il conferimento di onorificenze, decorazioni e distinzioni cavalleresche, con qualsiasi forma e denominazione, da parte di enti, associazioni o privati, e specificano che le relative sanzioni sono applicabili anche quando tali conferimenti siano avvenuti all’estero.

Doverosamente va evidenziato come vi siano anche ordini cavallereschi del tutto legittimi, le cui decorazioni però lo stato italiano non ha ancora avuto occasione di autorizzare, oppure vi siano ordini cavallereschi di cui le decorazioni in Italia non vengono autorizzate, per ragioni di opportunità politica (come l’Ordine supremo della Santissima Annunziata, o l’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro). Assume dunque particolare rilevanza l’elenco degli ordini cavallereschi valutati legittimi dall’ICOC (Commissione Internazionale permanente per lo studio degli Ordini Cavallereschi – International Commission for Orders of Chivalry), istituzione internazionale privata, che ha redatto un apposito Registro.
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16 Settembre 2022
Raffaele Coppola

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