Le api delle città

Questo volume è la prima pubblicazione che presenta e raccoglie gli stemmi “apistici” nazionali per censirli, confrontarli, analizzarli graficamente e simbolicamente. Un lavoro che può apparire controcorrente in un periodo come quello che stiamo vivendo, di crisi dei simboli e della fiducia nelle istituzioni rappresentative delle nostre città; ci sembra però che i Comuni, le Province, le Regioni e le Comunità Territoriali siano ancora tra le istituzioni più “vicine”, gradite e accessibili: “a disposizione” del cittadino. Studiarne i simboli e i motivi che hanno portato alla loro adozione è quindi importante, e ha un certo valore “didattico”, utile a comprendere meglio la nostra storia. Abbiamo ritrovato simboli molto antichi, oppure relativi a un passato più recente ma pressoché irriconoscibile (pensiamo ai numerosi stemmi di Comuni ormai urbanizzati che mostrano ancora simboli legati all’economia agricola), ma anche simboli ancora validi e nobilissimi, legati al valore del lavoro (non solo manuale), ai benefici dell’associarsi, all’importanza del percepirsi come comunità. Tutto questo in particolare in quegli stemmi di comunità (tra gli oltre diecimila stemmi italiani) che hanno api o figure loro attinenti, nel blasone (termine tecnico che non indica, come si pensa, il disegno dello stemma ma la sua “descrizione” a parole): un folto gruppo di esempi che ci parlano spesso sottovoce, ma che si rivelano molto interessanti a chi vorrà ascoltare la loro narrazione“; il testo dell’introduzione del volume “Le api delle città. La figura dell’ape nell’araldica civica italiana”, lavoro curato da Renzo Barbattini, Massimo Ghirardi, Giovanni Giovinazzo, ben illustrano le caratteristiche del volume recentemente uscito per i tipi della “Edizioni Montaonda”, che sviluppa un tema indubbiamente interessante ed inedito nel panorama araldico italiano.

Il libro di 248 pagine a colori, con più di 100 tavole di stemmi, di formato 15 × 21 cm, è proposto a 25,00 euro ed è acquistabile dal sito dell’editore: Edizioni Metaonda

Al suo interno vengono trattati gli stemmi dei seguenti enti:
Comuni: Acquasanta Terme, Africo, Alà dei Sardi, Annicco, Avigliana, Avola, Barghe, Brenta, Brusaporto, Burago di Molgora, Campertogno, Campo nell’Elba, Canzo, Cappella Maggiore, Caravate, Carugo, Casirate d’Adda, Cassina de’ Pecchi, Castel Maggiore, Castello di Brianza, Ceranesi, Coggiola, Collalto Sabino, Comerio, Comunità montana del Giovo, Daverio, Dolcè, Fabrica di Roma, Favria, Lapio, Limbiate, Lusevera, Marcheno, Marciana Marina, Mariano del Friuli, Melara, Melazzo, Mele, Melendugno, Melicuccà, Melilli, Melissa, Melissano, Melpignano, Mercatino Conca, Mezzoldo, Mioglia, Mollia, Monti, Mozzate, Mussomeli, Nola, Offlaga, Olgiate Comasco, Oliveto Lario, Ornica, Ortisei, Ortueri, Padru, Palagano, Pedrengo, Piario, Piatto, Pietramelara, Pontelongo, Porto Sant’Elpidio, Pragelato, Pulsano, Rio Marina, Sala Baganza, San Paolo d’Argon, San Possidonio, Santa Maria Nuova, Segrate, Suello, Taipana, Torbole Casaglia, Trappeto, Urbania, Veniano, Vezza d’Alba, Vignole Borbera.
Comuni in passato appartenenti al Regno di Sardegna o d’Italia ma ora in Francia: Briga Marittima, Capodaglio, Roccabigliera
Ex-Comuni: Avesa, San Pancrazio Parmense
Province: Fermo, Livorno, Terni

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La copertina del volume

27 Gennaio 2017
Giovanni Moneta

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