Letti per voi: Anghiari 29 giugno 1440

A gennaio del 2011 abbiamo già avuto modo di presentare brevemente il lavoro di Massimo Predonzani, che ora abbiamo anche potuto consultare.

L’autore
Massimo Predonzani, classe ’59, è un illustratore triestino, che tramite la passione per i soldatini da collezione si è accostato allo studio della storia ed in particolare si è appassionato alle vicende relative alla battaglia di Anghiari, su cui ha svolto numerose ed approfondite ricerche.

Contenuto
Il volume offre un’approfondita analisi della celebre battaglia di Anghiari, svoltasi nel 1440 in Toscana fra la Lega capeggiata da Firenze e le truppe milanesi. La sconfitta milanese determinò la fine dell’espansionismo visconteo verso sud. L’opera inoltre offre un ampio capitolo dedicato all’araldica delle parti in causa, aspetto su cui ora ci soffermeremo.

Struttura
Il testo si presenta ben strutturato e concepito per aiutare il lettore a comprendere portata e dinamica degli eventi attraverso una serie di informazioni preliminari. Così il primo capitolo è dedicato ad un “inquadramento del periodo storico”, cui segue una presentazione dei “personaggi principali coinvolti nella battaglia” (Niccolò Piccinino, Francesco Piccinino, i fratelli Manfredi, Micheletto Attendolo, Niccolò da Pisa, Simonetto III Baglioni, Ludovico Scarampi Mezzarota, Piergiampaolo Orsini; a ciascuno sono dedicate due o più pagine di presentazione) e delle informazioni sull’ “organizzazione militare” dell’epoca (cavalleria e fanteria).
Dopo le informazioni preliminari necessarie ad un’adeguata comprensione dei fatti, l’autore entra nel vivo della ricostruzione storica con i capitoli dedicati a “la battaglia di Anghiari dal punto di vista artistico”, “antefatti alla battaglia”, “ordini di battaglia”, “i non combattenti nella compagnia di Micheletto Attendolo”, “la battaglia” e “bilancio conclusivo dello scontro”. Quindi, prima di concludere con il capitolo “conseguenze della battaglia di Anghiari”, Predonzani ci offra un’ampia sezione (72 pagine) dedicata all’araldica ed agli stendardi.

La parte araldica
Nella parte strettamente araldica l’autore passa meticolosamente in rassegna tutte le testimonianze araldiche relative alla battaglia, a partire dalle riproduzioni pittoriche dell’evento, di cui con scrupolo annota e commenta gli stendardi ivi raffigurati, gli scudi, le gualdrappe e gli altri numerosi e tal volta poco visibili segni araldici. Per ciascun elemento Predonzani cerca di delinearne le caratteristiche e di fornirne attribuzione, origine storica ed interpretazione, il tutto supportato con puntuali note a piè di pagina che ne illustrano le fonti. Per aiutare poi il lettore, oltre alle riproduzioni a colori delle fonti iconografiche, è stato realizzato dallo stesso Predonzani (che ricordiamo essere un disegnatore) un ricco apparato illustrativo che evidenzia i diversi particolari delle opere. Proprio quest’analisi evidenzia – ove ce ne fosse bisogno – come l’araldica fosse innanzitutto un linguaggio di segni necessari a contraddistinguere i diversi contendendi durante uno scontro militare e non un’allegoria di simboli astratti.

Caratteristiche dell’opera
Il ricco ed originale apparato iconografico (più di 100 le tavole appositamente realizzate dall’autore, cui si aggiungono le riproduzioni delle principali opere pittoriche raffiguranti lo scontro militare) e la puntuale citazione delle fonti, sono a nostro avviso le due caratteristiche che maggiormente qualificano il lavoro. Sotto il profilo araldico va dato merito all’autore non solo di aver svolto uno scrupoloso censimento delle testimonianze araldiche riferibili alla battaglia, ma di essersi adoperato anche in una loro analisi storica (Raffaele Coppola).

Visita il sito curato da Predonzani: Stemmi e imprese

Leggi anche: La battaglia di Ceresole, Anghiari 29 giugno 1440

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La copertina del volume

 

22 Novembre 2012
Redazione

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