Una “Mascotte civica” per Lissone

Si è svolta lo scorso 26 maggio, nella sala consiliare del Municipio di Lissone (provincia di Monza-Brianza), la cerimonia di premiazione dei progetti ideati dagli studenti dell’Istituto G. Meroni per la creazione della prima mascotte ufficiale del Comune di Lissone.

La nascita della mascotte rappresenta un ponte tra passato, presente e futuro – ha dichiarato il sindaco Laura Borella -. Abbiamo voluto coinvolgere le nuove generazioni nella creazione di un simbolo in grado di incarnare lo spirito della nostra comunità e trasmetterne l’identità in modo innovativo. Ringraziamo i ragazzi del Meroni per la loro straordinaria creatività e sensibilità: attraverso i loro progetti, hanno saputo cogliere l’essenza di Lissone con intelligenza e originalità”. 

Dal Comune di Lissone fanno sapere che “l’idea della mascotte nasce dalla consapevolezza che ai simboli istituzionali, pur mantenendo il loro valore storico e formale, devono oggi affiancarsi a strumenti nuovi e comunicativi, in grado di favorire l’immedesimazione, soprattutto tra i più giovani. La figura della mascotte diventa interprete della storia lissonese“.

Tre i progetti finalisti scelti da un’apposita Commissione:

1° classificato – “Lixio” – realizzato da Ronald Gesù Jimenez Solis
“Lixio”, castoro creativo e ingegnoso, simbolo di progettualità sostenibile, ispirato all’artigianato locale e al MAC – Museo d’Arte Contemporanea;

2° classificato – “Mr. Liss” – realizzato da Irene Piva
“Mir. Liss” – un metro da falegname animato e divertente, rappresentazione simbolica della tradizione del mobile e dell’identità artigiana di Lissone;

3° classificato – “Truciolina” – realizzato da Mathias Cesarotto
“Truciolina” una figura tenera e umanizzata nata dallo scarto del legno, simbolo di trasformazione e di valorizzazione delle risorse del territorio.

Il primo classificato è “Lixio”: “un castoro, definito “ingegnere dell’ecosistema” per la sua abilità nel creare senza danneggiare ambienti. Le braccia stilizzate in modo cubista e il viso con tratti semplificati sono un richiamo diretto al MAC (Museo d’Arte Contemporanea) di Lissone. Lixio tiene tra le braccia un matitone, simbolo universale dell’artigianato e del design, rappresentando lo strumento utilizzato da falegnami, architetti e designer. I colori del corpo e degli indumenti (scarpe e guanti) sono ispirati al logo di Lissone per garantire alla mascotte un collegamento immediato con la città.

Menzioni speciali:

progetto “Lumini” – realizzato da Viola Nicolodi

progetto “Bonin” – realizzato da Alex Grassi

progetto “Tronny” – realizzato da Gabriele Citarella

progetto “Albertino” – realizzato da Flavio Tremolada

progetto “Asso” – realizzato da Alessandro Bressan

Con questo progetto abbiamo voluto dare voce ai ragazzi, valorizzando le loro competenze e la loro visione – ha aggiunto l’assessore alle Attività produttive e al Commercio Gianfilippo Alibrandi -. La mascotte non è solo un elemento grafico, ma un vero e proprio strumento di comunicazione: sarà ambasciatrice dei valori lissonesi”.

Collaborare con l’Istituto Meroni è sempre un piacere: i ragazzi hanno unito creatività e ricerca storica con grande serietà e passione – ha aggiunto il Presidente di APA Confartigianato Imprese Giovanni Mantegazza – Il progetto della mascotte valorizza il territorio e racconta Lissone con uno sguardo giovane e consapevole. Iniziative così rafforzano il legame tra scuola, comunità e futuro”.

In questa sede però, oltre che sugli aspetti sociali e sulla cronaca dell’evento tenutosi lunedì, crediamo utile soffermarci anche sugli aspetti normativi e i risvolti per così dire araldici, dell’iniziativa intrapresa a Lissone.

Va dunque ricordato che per gli enti pubblici la legge prevede due distinte possibilità: da un lato quella di dotarsi autonomamente di un proprio marchio commerciale (Art.12 Decreto Legislativo 131/2010 del 13 Agosto 2010, di cui si è parlato nel numero 9 del nostro Gazzettino Araldico e a cui si ritiene possa essere ricondotta anche la mascotte di Lissone), dall’altro quello di richiedere al Presidente della Repubblica la concessione di uno stemma (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 28 gennaio 2011).

Non volendoci qui soffermare sulle differenze sostanziali esistenti fra i concetti di “marchi commerciali” e “stemmi araldici”, va evidenziato come lo stemma sia frutto di una specifica concessione del Presidente della Repubblica, il quale dunque non ratifica una decisione prese in sede locale e/o non si limita a riconoscere quanto eventualmente in uso. Per tale atto sovrano il Presidente si appoggia all’Ufficio Araldico presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il cui lavoro è regolamentato dal recente Decreto sopra citato, che indica dettagliatamente quali siano le caratteristiche che distinguano uno stemma provinciale dagli stemmi degli altri enti territoriali.

Il marchio commerciale – e con esso dunque l’eventuale mascotte – è invece il frutto di un’iniziativa autonoma dell’ente territoriale, che dunque ne determina le caratteristiche, le modalità di scelta, e quelle d’impiego.


Scheda di approfondimento
L’araldica civica italiana

Stemma vuoto di comune

L’araldica è la scienza che studia gli stemmi, questi però sono raggruppabili in tre macro categorie, ovvero gli stemmi di persona e famiglia, gli stemmi ecclesiastici, e gli stemmi di enti.

Quest’ultima categoria comprende in particolare gli enti territoriali, quali i comuni, le province, le regioni, e gli studi araldici ad essa dedicati, sono comunemente indicati come studi sull’araldica civica.

Oggi in Italia solo questa categoria dell’araldica (o meglio gran parte di essa) è disciplinata e tutelata dallo Stato, e la normativa di riferimento è il Decreto del Presidente del Consiglio del 28 gennaio 2011 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 1 febbraio 2011, n.25 – Suppl. Ordinario n.26.

Tale Decreto all’articolo 2 precisa che: sono destinatari delle disposizioni di cui al presente decreto: le regioni, le province, le città metropolitane, i comuni, le comunità montane, le comunità isolane, i consorzi, le unioni di comuni, gli enti con personalità giuridica, le banche, le fondazioni, le università, le società, le associazioni, le Forze armate ed i Corpi ad ordinamento civile e militare dello Stato.

L’articolo 5 invece precisa le caratteristiche tecniche degli emblemi civici:

1) Lo scudo obbligatoriamente adottato per la costruzione degli stemmi è quello sannitico moderno …

2) Le province, i comuni insigniti del titolo di città ed
i comuni dovranno collocare sopra lo stemma la corona a
ciascuno spettante, come di seguito descritta:
a) provincia: cerchio d’oro gemmato con le cordonature lisce ai margini, racchiudente due rami, uno di alloro e
uno di quercia, al naturale, uscenti dalla corona, decussati
e ricadenti all’infuori:

Corona di Provincia
b) comune insignito del titolo di città: corona turrita,
formata da un cerchio d’oro aperto da otto pusterle (cinque visibili) con due cordonate a muro sui margini, sostenente otto torri (cinque visibili), riunite da cortine di muro, il tutto d’oro e murato di nero:

Corona di città
c) comune: corona formata da un cerchio aperto da
quattro pusterle (tre visibili), con due cordonate a muro
sui margini, sostenente una cinta, aperta da sedici porte
(nove visibili), ciascuna sormontata da una merlatura a
coda di rondine, il tutto d’argento e murato di nero:

Corona Comune

3) Gli enti di cui all’articolo 2, diversi da provincia, comune insignito del titolo di città e comune, possono fregiare il proprio stemma con corone speciali di cui è studiata di volta in volta la realizzazione a cura dell’ Ufficio onorificenze e araldica.

4) Il gonfalone consiste in un drappo rettangolare di cm. 90 per cm. 180, del colore di uno o di tutti gli smalti dello stemma. Il drappo è sospeso mediante un bilico mobile ad un’asta ricoperta di velluto dello stesso colore, con bullette poste a spirale, e terminata in punta da una freccia, sulla quale sarà riprodotto lo stemma, e sul gambo il nome dell’ente. Il gonfalone ornato e frangiato è caricato, nel centro, dello stemma dell’ente, sormontato dall’iscrizione centrata (convessa verso l’alto) dell’ente medesimo. La cravatta frangiata deve consistere in nastri tricolorati dai colori nazionali. Le parti metalliche del gonfalone devono essere: argentate per gli stemmi del comune, d’oro per gli stemmi della provincia e del comune insignito del titolo di città. Analogamente i ricami, i cordoni, l’iscrizione e le
bullette a spirale devono essere d’argento per gli stemmi del comune, d’oro per gli stemmi della provincia e del comune insignito del titolo di città.

Gonfalone comunale

Il precedente articolo 4, fornisce inoltre delle indicazioni in merito ai motti: I motti devono essere scritti su liste bifide e svolazzanti dello stesso colore del campo dello scudo, con lettere maiuscole romane, collocate sotto la punta dello scudo.

Non sono invece formalmente menzionate le fronde che accompagnano lo scudo ai lati per poi unirsi al di sotto della sua punta, ma il rinvio alla normativa preesistente per quanto non normato dal decreto in questione, oltre alla loro costante presenza nei bozzetti esemplificativi e nelle faq presenti sul sito della Presidenza del Consiglio dei Ministri legittimano la comune interpretazione che esse siano previste, e lo siano con le caratteristiche indicate nelle suddette faq: 7) Le fronde che ornano lo scudo che ruolo hanno? Arricchiscono lo scudo ed effigiano l’alloro e la quercia, con le foglie di verde e con le drupe e le bacche d’oro; tali fronde si pongono legate in basso con un nastro tricolorato con i colori nazionali.

Da annotare infine che il comma 1 dell’art. 4 del già richiamato DPCM del 28/01/2011 precisa che “Gli stemmi ed i gonfaloni storici delle province e dei comuni non possono essere modificati”.

I disegni accompagnatori della presente scheda sono desunti dal testo del DPCM del 28/01/2011.

Testo integrale del Decreto del Presidente del Consiglio del 28 gennaio 2011
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lissone
Foto Comune di Lissone: I partecipanti al concorso di idee indetto dal Comune di Lissone per individuare la mascotte comunale, mascotte visibile sullo schermo centrale alle spalle del gruppo
28 Maggio 2025
Redazione

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