Lo stemma di monsignor Giraudo

Papa Francesco lo scorso 22 ottobre ha nominato vescovo ausiliare dell’Arcidiocesi Metropolitana di Torino il rev.do mons. Alessandro Giraudo, vicario generale, assegnandogli la sede titolare di Castra severiana.

S.E. mons. Alessandro Giraudo è nato il 9 dicembre 1968 a Torino. Ha studiato filosofia e teologia presso il seminario arcivescovile ed è stato ordinato sacerdote per l’Arcidiocesi di Torino il 12 giugno 1993. Ha conseguito il dottorato in diritto canonico con specializzazione in giurisprudenza presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma.

Fra gli incarichi ricoperti si ricordano quelli di docente di diritto canonico presso la sezione parallela di Torino della Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale e, dal 2004, anche presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Torino; difensore del vincolo (2002-2005), giudice (2005-2009) e vicario giudiziale aggiunto (2009-2016) del Tribunale Ecclesiastico Regionale Piemontese; dal 2005, giudice nel Tribunale Ecclesiastico Diocesano e Metropolitano di Torino; dal 2016, Rettore della Basilica del Corpus Domini in Torino, Cancelliere della Curia Arcivescovile, Direttore dell’Archivio Arcivescovile di Torino e Giudice del Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano Piemontese; dal 2022, Vicario Generale.

Di ieri invece l’ordinazione episcopale da parte dell’arcivescovo di Torino monsignor Roberto Repole nel duomo del capoluogo piemontese.

Nell’occasione è stato anche ufficializzato il suo stemma così descritto:

Lo stemma
«D’azzurro, all’àncora d’oro, accollata da una stola sacerdotale di rosso, fimbriata e caricata di due crocette del secondo alle estremità, accompagnata da due gigli e sormontata da una stella d’argento».
Il motto: «ILLE FIDELIS MANET» (2 Tm 2,13)
Per il proprio motto episcopale il Vescovo Giraudo ha scelto queste parole tratte dalla seconda Lettera di Paolo a Timoteo, laddove l’Apostolo afferma che anche quando noi manchiamo nella fede, Cristo invece rimane sempre fedele e questa affermazione è un’esortazione tesa a considerare la forza della grazia che è nel Signore e che supera le nostre manchevolezze.
Lo scudo
L’àncora è uno dei più antichi simboli dell’arte cristiana, è un peso che mantiene ferma e sicura la nave ed è quindi sinonimo di fermezza e di fede. Essa rappresenta la certezza della fede in Cristo e qui è in analogia con il motto. È simbolo di stabilità, dimensione spesso ricercata dai fratelli meno fortunati, in balìa delle tempeste della vita e delle ansie che i dolori, la solitudine, le guerre e i soprusi da loro sopportati originano.
La stola sacerdotale che scende dalla cima dell’àncora identifica la peculiare attenzione e dedizione dell’uomo di Chiesa a lenire i disagi dei fratelli sofferenti.
La stella, simbolo mariano diffuso nell’iconografia cristiana, vuole qui richiamare la Consolata, Patrona di Torino.
I gigli costituiscono riferimento al nome del Vescovo, Alessandro. Infatti Sant’Alessandro, già alfiere della legione Tebea, subisce il martirio per decapitazione in quanto cristiano e la tradizione vuole che dalle gocce del suo sangue cadute a terra nascessero dei gigli.
L’azzurro è il colore simbolo della incorruttibilità del cielo, delle idealità che salgono verso l’alto; rappresenta il distacco dai valori terreni e l’ascesa dell’anima verso Dio.
Il rosso è il colore dell’amore e del sangue, l’amore intenso e assoluto del Padre che invia il Figlio, a versare il proprio sangue per la nostra redenzione.
L’àncora è in oro, il primo tra i metalli nobili, simbolo quindi della prima delle virtù: la fede. È grazie alla fede che possiamo comprendere il mistero di salvezza richiamato da tale simbolo.


Scheda di approfondimento
L’araldica ecclesiastica

L’araldica ecclesiastica è una specifica branca dell’araldica che si occupa degli stemmi appartenenti a persone o istituzioni del mondo ecclesiale, stemmi caratterizzati da ornamentazioni esterne sostanzialmente costanti e che esprimono un preciso codice giuridico, in grado di rendere immediatamente identificabile grado e funzione del titolare.

Limitatamente all’araldica della Chiesa Cattolica, gli elementi essenziali di tale codice sono:

La tiara o triregno è l’ornamento araldico ad uso esclusivo del Papa, che sormonta il relativo stemma, ed è costituita da un copricapo a forma di cupola che sorregge tre corone sovrapposte. Benedetto XVI e Francesco hanno sostituito la tiara con una mitra caricata di tre fasce d’oro che richiamano le originarie tre corone.

Il galero, ovvero il cappello ecclesiastico è un cappello da pellegrino con la tesa molto lunga e due cordoni laterali che terminano con una serie di fiocchi o più propriamente nappe. Posto sulla sommità ornamento dello scudo il galero consente l’immediato riconoscimento del grado del titolare dello stemma grazie al colore e al numero delle nappe o fiocchi.

Il colore del galero (di norma il medesimo delle nappe) indica:
> rosso per i cardinali;
> verde per gli arcivescovi, i vescovi e i patriarchi;
> paonazzo per i monsignori;
> nero per i presbiteri.

Il numero di nappe per lato indica:
> 15 nappe rosse per i cardinali;
> 15 nappe verdi per patriarchi e primati;
> 10 nappe verdi arcivescovi;
> 6 nappe verdi vescovi e abati mitrati;
> 6 nappe paonazze cappellano di Sua Santità;
> 6 nappe nere vicario generale, vicario episcopale, abate;
> 3 nappe parroco;
> 1 nappa presbitero.

Le Chiavi sono raffigurate incrociate, una d’oro a destra e un’altra d’argento a sinistra, con le impugnature rivolte verso il basso. Si pongono dietro o sopra lo scudo papale.

La croce posta in palo dietro lo scudo, può essere:
> semplice cioè ad una traversa per i vescovi
> doppia cioè a due traverse per i cardinali, i patriarchi e gli arcivescovi.

Stemma papale base
Impostazione classica di un stemma papale
Stemma cardinalizio base
Impostazione classica di uno stemma cardinalizio di un arcivescovo
Stemma arcivescovile base
Impostazione classica di uno stemma arcivescovile

Stemma vescovile base
Impostazione classica di uno stemma vescovile

Stemma di vicario base
Impostazione classica di uno stemma di un vicario episcopale

Stemma di parroco base
Impostazione classica di uno stemma di un parroco

Stemma di sacerdote base
Impostazione classica di uno stemma di un sacerdote


Accanto a questi elementi principali ve ne sono altri di uso più limitato, come pure vi sono ulteriori configurazioni specificatamente riservate a cariche meno note, e non mancano un certo numero di eccezioni e deroghe concesse a titolari di cariche legate ad istituzioni specifiche.

I disegni di questa scheda sono stati realizzati da Teresa Morettoni e Davide Bolis (per il solo stemma vescovile).
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Giraudo
Lo stemma di mosignoe Alessandro Giraudo: “D’azzurro, all’àncora d’oro, accollata da una stola sacerdotale di rosso, fimbriata e caricata di due crocette del secondo alle estremità, accompagnata da due gigli e sormontata da una stella d’argento” (blasonatura ufficiale)
16 Gennaio 2023
Raffaele Coppola

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