Antonio Tarallo, sul sito Internet San Francesco patrono d’Italia, ha pubblicato un breve ma interessante sunto su leggende e storia relative all’emblema araldico dei francescani (sebbene ripetutamente scriva di “stemma araldico”).
Si va così dalla leggenda di San Francesco e Beatrice di Ginevra, al racconto di San Bonaventura, per poi approdare ai contenuti proposti dal volume “Lo Stemma Francescano – origine e sviluppo”, pubblicato a Roma nel 2009, dall’Istituto Storico dei Cappuccini, a cura di Servus Gieben.
Stemma di monsignor Sabino Iannuzzi disegnato da Giuseppe Quattrociocchi: “D’azzurro, all’Agnello al naturale con la testa rivoltata, nimbato d’oro, portante un pastorale dello stesso, posto in sbarra, passante su una trangla di verde, sostenuta dalla campagna d’argento, caricata da tre filetti d’azzurro ondati in fascia, accompagnato nel cantone destro del capo dalla stella d’argento di 8 (otto) punte e in quello sinistro dal fiore di nardo dello stesso posto in sbarra; al capo della Religione Francescana che è d’argento, al braccio sinistro di Cristo, di carnagione, uscente dalla nuvola al naturale movente dal fianco destro dello scudo, il segno delle stimmate sulla palma della mano, posto in croce di S. Andrea col braccio destro di S. Francesco, vestito del saio francescano, uscente dalla nuvola al naturale movente dal fianco sinistro dello scudo, il segno delle stimmate sulla palma della mano, entrambe le braccia accollate alla croce del Calvario al naturale” (blasonatura ufficiale)