Gli stemmi dei nuovi Vicari Episcopali di Roma

Lo scorso 27 maggio, papa Francesco ha nominato Vescovi Ausiliari di Roma il Rev.do Riccardo Lamba, del clero di Roma, finora Parroco di San Ponziano, assegnandogli la Sede titolare di Medeli, il Rev.do Daniele Salera, del clero di Roma, finora Parroco di San Frumenzio, assegnandogli la Sede titolare di Tituli di Proconsolare, e il Rev.do Baldassare Reina, del clero dell’Arcidiocesi Metropolitana di Agrigento, già Rettore del Seminario Maggiore Arcivescovile, assegnandogli la Sede titolare di Acque di Mauritania.

Curriculum vitae di S.E. Mons. Riccardo Lamba

S.E. Mons. Riccardo Lamba è nato a Caracas (Venezuela) il 30 novembre 1956. È rientrato con la famiglia in Italia nel 1965. È stato ordinato presbitero per la Diocesi di Roma il 6 maggio 1986. Entrato in Seminario nel 1984, dopo la Laurea in Medicina, ha conseguito il Baccalaureato e la Licenza in Psicologia presso la Pontificia Università Gregoriana. Dal 1989 al 1991 è stato Assistente del Pontificio Seminario Romano Maggiore. Dal 1991 al 2000 è stato Assistente della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Dal 2000 al 2002 è stato Parroco di S. Anselmo alla Cecchignola, dal 2002 al 2018 di Gesù Divino Lavoratore e dal 2018 finora di San Ponziano a Roma.

stemma lamba
Disegno don Antonio Pompili – stemma di monsignor Riccardo Lamba: “Inquartato: nel 1° d’azzurro, all’ombra di sole caricata dalle lettere maiuscole, latine IHS, con una croce nascente dalla lettera H, e in punta tre chiodi della Passione, il tutto di nero (emblema dei gesuiti); nel 2° d’argento, al libro aperto d’argento, guarnito di rosso; nel 3° d’argento, al cuore fiammeggiante, di rosso; nel 4° d’azzurro, all’ancora, accompagnata nel canton destro del capo, da una stella (6), il tutto d’argento” (blasonatura Centro Studi Araldici)

Curriculum vitae di S.E. Mons. Daniele Salera

S.E. Mons. Daniele Salera è nato il 23 luglio 1970 nel quartiere Torpignattara di Roma. Dopo aver frequentato il Pontificio Seminario Romano Maggiore, è stato ordinato presbitero il 21 aprile 2002. Si è laureato in Sociologia alla Sapienza Università di Roma; ha conseguito la Licenza in Teologia Spirituale e ha frequentato il corso di Scienze della Formazione per Formatori presso l’ISFO, affiliato alla Pontificia Università Gregoriana. Dal 2002 al 2008 è stato Vicario Parrocchiale di Santa Maria Madre del Redentore a Tor Bella Monaca. Dal 2008 al 2014 è stato Incaricato presso l’Ufficio Catechistico Diocesano ed Educatore presso il Pontificio Seminario Romano Maggiore e dal 2014 al 2016 Vicerettore di quest’ultimo. Dal 2016 finora è stato Parroco di San Frumenzio a Roma ed Assistente ecclesiastico presso la zona Centro Urbis dell’AGESCI.

stemma salera
Disegno don Antonio Pompili – stemma monsignor Daniele Salera: “Interzato in pergola rovesciata: nel 1° di rosso, alla colomba rivoltata d’argento, nimbata con un’aureola crociata d’oro; nel 2° d’azzurro al giglio d’oro; nel 3° d’argento, al quadrato vuoto, d’oro, bordato da 12 porte, 3 per lato, d’azzurro, e caricato in cuore, di un agnello, al naturale” (blasonatura Centro Studi Araldici)

Curriculum vitae di S.E. Mons. Baldassare Reina

S.E. Mons. Baldassare Reina è nato il 26 novembre 1970 a San Giovanni Gemini, in provincia ed Arcidiocesi di Agrigento. È entrato nel Seminario Arcivescovile nel 1981. Nel 1995 ha conseguito il Baccalaureato in Sacra Teologia e nel 1998 la Licenza in Teologia Biblica presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma. È stato ordinato presbitero l’8 settembre 1995. Dal 1998 al 2001 è stato Assistente Diocesano di Azione Cattolica e Vicerettore del Seminario Arcivescovile di Agrigento. Dal 2001 al 2003 è stato Parroco della Beata Maria Vergine dell’Itria di Favara. Dal 2003 al 2009 è stato Prefetto degli studi dello Studio Teologico San Gregorio Agrigentino e dal 2009 al 2013 Parroco di S. Leone ad Agrigento. Dal 2013 al 2022 è stato Rettore del Seminario Maggiore di Agrigento.

stemma reina
Disegno don Antonio Pompili – stemma monsignor Baldassarre Reina: “D’argento, cappato ritondato, d’azzurro: nel 1° alla croce greca, diminuita, al naturale, dalla cui punta nascono due spighe, una in banda ed una in sbarra, d’oro, e caricata in cuore da un’ostia al naturale con i caratteri, latini, maiuscoli IHS, di nero; nel 2° al libro aperto, d’argento; nel 3° alla lettera maiuscola, latina, M, accompagnata in punta, da tre fasce ondate, il tutto del primo”. (Blasonatura Centro Studi Araldici)

L’ordinazione episcopale dei nuovi presuli è avvenuta lo scorso 29 giugno nella basilica di San Giovanni in Laterano a Roma, e nell’occasione sono anche stati presentati gli emblemi araldici da essi scelti, e ideati con l’assistenza di don Antonio Pompili.


Scheda di approfondimento
L’araldica ecclesiastica

L’araldica ecclesiastica è una specifica branca dell’araldica che si occupa degli stemmi appartenenti a persone o istituzioni del mondo ecclesiale, stemmi caratterizzati da ornamentazioni esterne sostanzialmente costanti e che esprimono un preciso codice giuridico, in grado di rendere immediatamente identificabile grado e funzione del titolare.

Limitatamente all’araldica della Chiesa Cattolica, gli elementi essenziali di tale codice sono:

La tiara o triregno è l’ornamento araldico ad uso esclusivo del Papa, che sormonta il relativo stemma, ed è costituita da un copricapo a forma di cupola che sorregge tre corone sovrapposte. Benedetto XVI e Francesco hanno sostituito la tiara con una mitra caricata di tre fasce d’oro che richiamano le originarie tre corone.

Il galero, ovvero il cappello ecclesiastico è un cappello da pellegrino con la tesa molto lunga e due cordoni laterali che terminano con una serie di fiocchi o più propriamente nappe. Posto sulla sommità ornamento dello scudo il galero consente l’immediato riconoscimento del grado del titolare dello stemma grazie al colore e al numero delle nappe o fiocchi.

Il colore del galero (di norma il medesimo delle nappe) indica:
> rosso per i cardinali;
> verde per gli arcivescovi, i vescovi e i patriarchi;
> paonazzo per i monsignori;
> nero per i presbiteri.

Il numero di nappe per lato indica:
> 15 nappe rosse per i cardinali;
> 15 nappe verdi per patriarchi e primati;
> 10 nappe verdi arcivescovi;
> 6 nappe verdi vescovi e abati mitrati;
> 6 nappe paonazze cappellano di Sua Santità;
> 6 nappe nere vicario generale, vicario episcopale, abate;
> 3 nappe parroco;
> 1 nappa presbitero.

Le Chiavi sono raffigurate incrociate, una d’oro a destra e un’altra d’argento a sinistra, con le impugnature rivolte verso il basso. Si pongono dietro o sopra lo scudo papale.

La croce posta in palo dietro lo scudo, può essere:
> semplice cioè ad una traversa per i vescovi
> doppia cioè a due traverse per i cardinali, i patriarchi e gli arcivescovi.

Stemma papale base
Impostazione classica di un stemma papale
Stemma cardinalizio base
Impostazione classica di uno stemma cardinalizio di un arcivescovo
Stemma arcivescovile base
Impostazione classica di uno stemma arcivescovile

Stemma vescovile base
Impostazione classica di uno stemma vescovile

Stemma di vicario base
Impostazione classica di uno stemma di un vicario episcopale

Stemma di parroco base
Impostazione classica di uno stemma di un parroco

Stemma di sacerdote base
Impostazione classica di uno stemma di un sacerdote


Accanto a questi elementi principali ve ne sono altri di uso più limitato, come pure vi sono ulteriori configurazioni specificatamente riservate a cariche meno note, e non mancano un certo numero di eccezioni e deroghe concesse a titolari di cariche legate ad istituzioni specifiche.

I disegni di questa scheda sono stati realizzati da Teresa Morettoni e Davide Bolis (per il solo stemma vescovile).
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Disegni don Antonio Pompili – i nuovi vesvovi ausiliari di Roma: Dall’alto stemma di monsignor Riccardo Lamba, stemma di monsignor Daniele Salera, e stemma di monsignor Baldassarre Reina
7 Luglio 2022
Raffaele Coppola

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