L’Ordine Costantiniano di San Giorgio e i suoi Statuti

L’Ordine Costantiniano di San Giorgio e i suoi Statuti” questo il titolo di una conferenza che si terrà giovedì 25 novembre nella Sala dei Cavalieri presso la Chiesa di San Sepolcro a Milano, per iniziativa della Delegazione Lombardia del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio ramo spagnolo, e che sarà tenuta dall’avvocato Marini Dettina.

L’iniziativa si inserisce nel ciclo di appuntamenti realizzati per celebrare il Centenario degli Statuti Alfonsini (1920-2020), ciclo di cui costituisce il quarto momento.

Le precedenti conferenze per celebrare il Centenario degli Statuti Alfonsini (1920-2020) sono invece state:

– 15.10.2020 – Regno d’Italia e la nobiltà: situazione ed evoluzione tenuta dalla Prof.ssa Elena Riva, Docente Ordinario di Storia moderna presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università Cattolica di Milano: QUI.

– 03.06.2021 – All’indomani della Grande Guerra (1915-1918) – poteri, valori e società tenuta dalla Prof.ssa Elena Riva, Docente Ordinario di Storia moderna presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università Cattolica di Milano: QUI.

– 14.09.2021 – Ordine Costantiniano e mondo contemporaneo: “il Gran Maestro S.A.R. il Principe Don Alfonso di Borbone-Due Sicilie” tenuta dal Cav. Prof. Dott. Edoardo Teodoro Brioschi (Promotore delle Attività Culturali della Delegazione Lombardia): QUI.

Sarà possibile partecipare all’evento sia in presenza che in remoto tramite la piattaforma Microsoft Teams, seguendo le istruzioni che verranno rilasciate dal Segretario, Cav. Prof. Giuseppe Resnati (Email: giuseppe.resnati@smoclombardia.net).

La serata sarà preceduta dalla Santa Messa officiata nell’adiacente Chiesa di San Sepolcro, dal Cappellano di Delegazione Mons. Federico Gallo, Cavaliere Jure Sanguinis, Direttore della Veneranda Biblioteca Ambrosiana.


Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio (SMOC)

Croce costantiniana

Il Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio è un ordine equestre dinastico.

Secondo una tradizione leggendaria l’ordine fu fondato dall’imperatore Costantino il Grande nel 312 d.C., dopo la vittoriosa battaglia di ponte Milvio, che gli sarebbe stata propiziata dall’utilizzo come insegna e vessillo, del simbolo cristiano della X e della P sovrapposte (le iniziali di Cristo in greco) come da indicazione ricevuta in visione alla vigilia dello scontro armato. In conseguenza di ciò l’imperatore avrebbe affidato ai primi cavalieri il compito di ricordare l’evento e difendere il cristianesimo.

Le prime tracce documentali certe risalgono però alla fine del 1500, quando con una “breve” papa Giulio III ha riconosciuto la dignità di Gran Maestro dell’ordine ad Andrea Angelo Flavio Comneno. Il gran magistero dell’ordine passò poi ai Farnese con Francesco Farnese nel 1697. Passaggio importante fu poi quello del 1718, quando papa Clemente XI con una “bolla” ne riconobbe la natura dinastica in capo ai Farnese indicando due condizioni essenziali all’assunzione del Gran Magistero e cioè, essere discendenti dei Farnese ed essere duchi di Parma e Piacenza.

Nel 1731 morì senza eredi Antonio Farnese, ultimo duca di Parma, creando le premesse che hanno portato oggi l’ordine ad essere diviso in tre diversi rami.
Alla morte di Antonio Farnese dunque, il Gran Magistero, insieme al ducato, passò al cugino Carlo di Borbone, che sarebbe poi divenuto re di Napoli, ed infine re di Spagna con il nome di Carlo III, il quale assumendo il trono di Spagna lasciò la titolarità del ducato di Parma, ma non il gran magistero dell’ordine.
Carlo di Borbone asceso al trono di Spagna nel 1759 trasmise dunque corona di Napoli e gran magistero costantiniano al suo terzogenito Ferdinando Borbone Due Sicilie.
Il passaggio fu confermato nel 1763 da un “monitorio” di papa Clemente XIII.

Il Sacro Angelico Imperiale Ordine costantiniano di San Giorgio
Successivamente l’autonomia politica del Ducato di Parma fu ripristinata con l’assegnazione – da parte del Congresso di Vienna – del trono ducale a Maria Luisa d’Asburgo-Lorena (o Maria Luigia di Parma), che pur non essendo una discendente farnesiana, in quanto duchessa di Parma, ritenne di ripristinare l’Ordine Costantiniano “parmense” nel 1816.
Si crearono così due ordini omonimi.
A Maria Luisa d’Asburgo-Lorena succedettero i Borbone-Parma, che conservano il gran magistero di questo ordine costantiniano tutt’oggi, con la denominazione di “Sacro Angelico Imperiale Ordine costantiniano di San Giorgio”.
Lo SMOC “parmense” attualmente riconosce come Gran Maestro Sua Altezza Reale Carlo Saverio di Borbone Parma, principe di Borbone di Parma, in carica dal 2010.

Nel frattempo il gran magistero costantiniano dell’ordine trapiantato a Napoli ha continuato a godere del riconoscimento papale e ad essere tramandato all’interno della dinastia Borbone Due Sicilie sino ai nostri giorni.
Nel 1960 però si è aperta una disputa dinastico-successoria tra Alfonso Maria Borbone Due Sicilie (per il ramo cosiddetto spagnolo) e Ranieri Borbone Due Sicilie (per il ramo cosiddetto francese) che interessa sia il ruolo di Capo della Capo della Real Casa delle Due Sicilie (e dunque di Pretendente al Trono delle Due Sicilie) sia il gran magistero degli ordini dinastici del casato, fra cui l’ordine costantiniano.
Tale contenzioso ha portato ad avere due rami separati e distinti del medesimo ordine, uno genericamente indicato come “spagnolo” ed uno come “francese”.

Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio Spagna
Lo SMOC “spagnolo” riconosce oggi come Gran Maestro Don Pedro de Borbon y Orlean duca di Calabria, conte di Caserta, in carica dal 2015.

Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio Francia
Lo SMOC “francese” riconosce oggi come Gran Maestro Carlo di Borbone Due Sicilie, duca di Castro, in carica dal 2008.
Quest’ultimo ramo gode dello status consultivo del Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite a New York, Ginevra e Vienna.

In tutte e tre le sue declinazioni l’Ordine Costantiniano, è riconosciuto dallo Stato Italiano come “ordine dinastico non nazionale” legittimamente conferibile, ed il suo uso sul territorio italiano è autorizzabile a domanda dal Ministero degli affari esteri.
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Giovanni Moneta

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