Boom di ricerche genealogiche all’Archivio di Udine

Da circa 10 anni è online il sito www.friulinprin.beniculturali.it, la banca dati  dove è pubblicata l’anagrafe storica delle famiglie friulane.

Gli accessi a tale database sono oltre 40mila l’anno e lo scopo è quello di dare un nome agli avi e ricostruire il proprio albero genealogico.

Negli anni ’90 del secolo scorso le richieste di documenti dello stato civile avevano precipuamente un uso amministrativo, dal momento che venivano richiesti soprattutto da italiani residenti in  Brasile o Argentina, i quali  –  a causa della crisi economica – che   per ottenere la cittadinanza italiana, e dunque la possibilità di trovare lavoro nel continente, dovevano  dimostrare di avere un ascendente italiano.

Nel 2004, quindi,  l’anagrafe storica delle famiglie friulane, realizzata con il sostegno della presidenza del Consiglio dei ministri, della Fondazione Crup e dell’Università, è sbarcata in Rete e sono stati inseriti  gli elenchi delle liste di leva dal 1846 al 1890 delle province di Udine e Pordenone e gli atti di matrimonio dei Comuni dal 1871 al 1900., per un totale di  circa 400mila voci nominative.

Con il passare degli anni le richieste si sono diversificate e molti sono gli italiani residenti non solo all’estero ma anche in Italia che si servono di questo database per ricostruire l’albero genealogico e la storia familiare.

Le informazioni, infatti, consentono non solo di trovare il nome e le date di nascita di bisnonni e trisavoli, ma anche di capire da quale paese del Friuli si proviene e, in alcuni casi, il mestiere dei progenitori o il soprannome della famiglia.
Con la consultazione delle liste di leva e degli atti matrimoniali si può risalire fino alla seconda metà dell’800, ma consultando  i fondi dell’Archivio di Stato si può andare anche oltre ed  arrivare alla seconda metà del ’700.

Per andare ancora più indietro nel tempo, si può cercare negli atti notarili o negli archivi delle parrocchie o della Curia. In alcuni casi, come quello di Gemona, i registri parrocchiali consentono di arrivare fino al ’300.

Da questa esperienza e da quella simile dell’Archivio di Stato di Mantova  è nata l’idea del portale  nazionale Antenati (www.antenati.san.beniculturali.it), il cui obiettivo è di mettere in linea le riproduzioni di 130 milioni di documenti di tutta Italia e di indicizzarli, grazie all’impegno di volontari e in collaborazione con Family Search (familysearch.org), ‘costola’ della Genealogical Society of Utah a Salt Lake City, dove si trova il più grande archivio genealogico del mondo”.

Leggi anche: Convegno genealogico all’Archivio di Stato di Salerno

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Esempio di albero genealogico

Esempio di albero genealogico

 

 
9 Giugno 2014
Silvia Boldrini

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