Piadena Rizzona ed il suo stemma
Lo scorso 31 maggio scrivevamo su queste colonne di come il neonato Comune di Piadena Rizzona avesse definito le caratteristiche del proprio emblema araldico, attraverso un pubblico “concorso d’idee”, ed in quella sede esprimavamo alcune caute perplessità sulle modalità seguite per dotare la nuova entità territoriale di un’insegna araldica, pur senza entrare nel merito delle caratteristiche tecniche dello stemma ideato, non irrepresibili, ma pure molto megliori di tante altre oscenità araldiche che tali procedure hanno partorito in altri contesti.
Ebbene è di ieri la notizia pubblicata da “La Provincia di Casalmaggiore” che lo stemma individuato dal “concordo di idee” è stato respinto dall’Ufficio Araldico presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, inducendo l’amministrazione locale (che nel frattempo si è sostituita al Commissario Prefettizio che aveva avviato la procedura) ad interpellare un araldista (nella fattispecie Sebastiano Pasquini, titolare dell’omonimo studio araldico), che gratuitamente ha elaborato una nuova soluzione (che per altro non ha stravolto l’idea emersa dal concorso di idee, limitandosi a reinterpretarla alla luce delle “regole” che disciplinano l’araldica).
Lo stesso quotidiano riporta anche alcune polemiche di carattere politico che interessano ora il governo cittadino a seguito di tale “rivoluzione”, polemiche legittime sul piano politico, comprensibili sul piano umano, ma che ancora una volta mostrano la scarsa conoscenza che dell’araldica pubblica hanno gli amministratori e gli italiani in genere, poichè anche in questo caso appare evidente come si ignori che ogni stemma di ente territoriale italiano, non venga “approvato” dal Presidente della Repubblica, ma “concesso”, con tutto ciò che tale prospettiva implica, piaccia o non piaccia.
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