Ubaldo Mazzini e lo stemma comunale

<Lunedì 3 giugno 2013 l’allora Sindaco Federici inaugurò nel porticato del Comune il nuovo stemma della Spezia>. Inizia così un gustoso articolo di Alberto Scaramuccia, comparso sul sito www.cittadellaspezia.com, che ripercorre la storia dell’emblema, citando l’opinione di un giornalista dell’epoca: Ubaldo Mazzini. Il giornalista, infatti, non gradì le modifiche che vennero fatte all’emblema nel 1923 e si dimostrò molto critico su un articolo di “La Spezia”. <Sono quattro le cose che fanno indispettire il nostro Ubaldo – scrive Scaramuccia – Innanzitutto, mancano le due sigle “C. S.”, Comunità della Spezia, che comparivano negli antichi esemplari: la colonna di San Rocco ed un bassorilievo del 1562 che stava sopra una delle porte della città quando era ancora murata.
La seconda cosa è che sparisce la croce, insegna di Genova cui la Spezia era soggetta, che sovrastava la torre. Questa poi unitamente alla torretta che le è sopra, è munita di una coppia di guardiole, cioè di garitte che negli originali non erano mai state presenti.
Tuttavia, la cosa che maggiormente indigna l’Ubaldo è che la torre “sorga da un mare d’argento, fluttuoso d’azzurro”. Ma la Spezia, insorge esasperato il nostro Mazzini, non è mai “uscita dal mare”, bensì da tre monti>.

Per leggere l’articolo integrale pubblicato da Città della Spezia

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12 Giugno 2019
Adriana Morlacchi

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