Com’è nato il signor Rossi?
<Il cognome è la risposta ad una precisa esigenza di tutte le società. Identificare le persone – ha detto Crevatin -I latini lo facevano usando un nome personale, ad esempio Marco, il nome della gens, il così detto gentilizio, ad esempio Tullio, e poi un soprannome come Cicerone. In una società ristretta che potremmo definire faccia a faccia, di norma, basta un nome a cui segua un soprannome identificato. In un villaggio tutti sapevano chi fosse Marco il Rosso, o Marco il figlio di Piero. Se poi ci si spostava magari il soprannome cambiava o diventava un soprannome geografico>.
<Poi nei primi secoli dopo l’anno Mille iniziò a esserci bisogno di un sistema di identificazione più preciso delle famiglie e delle discendenze. Negli atti notarili o nei registri delle parrocchie questi soprannomi o patronimici si stabilizzarono e diventarono gli attuali cognomi. Il meccanismo diventò ancora più stabile quando il Concilio di Trento, a metà del Cinquecento, rese costante e obbligatoria la registrazione dei parrocchiani>.
<Dentro ai cognomi c’è di tutto: dal patronimico modificato al cognome nato da una caratteristica fisica o da una professione. Quindi un modello unico non c’è. E poi bisogna tener conto che nel corso del tempo i cognomi si modificano. Le faccio un esempio, il cognome Agazzoni è una modifica del più antico Uguzzoni che sta per discendenti di Ugo>.
<Il cognome Rossi deriva chiaramente dal colore dei capelli. È un modo molto facile per identificare qualcuno. Ecco perché è così diffuso>.
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