La XXVII Conferenza internazionale degli Ospedalieri

“Hand in hand”: con questo leitmotiv, richiamato in avvio dei lavori dal Grande Ospedaliere, Dominique de la Rochefoucauld-Montbel, si è svolta dal 21 al 24 marzo, la XXVII Conferenza internazionale degli Ospedalieri dell’Ordine di Malta. Come negli anni passati la partecipazione è stata molto alta e ha visto oltre 80 Ospedalieri (i responsabili delle attività mediche, sociali e umanitarie) – provenienti da ogni angolo del mondo – raggiungere la suggestiva cornice dell’Ospedale San Giovanni Battista, gestito dall’Associazione dei Cavalieri italiani dell’Ordine di Malta, a Roma.

“Essere ‘mano nella mano’ ha tanti significati – ha spiegato il Grande Ospedaliere – dal modo in cui lavoriamo al modo in cui incontriamo il povero, al modo in cui ci prendiamo cura del prossimo. Vuol dire non guardare i nostri fratelli e sorelle bisognosi dall’alto, ma guardarli negli occhi, mano nella mano”. La missione dell’Ordine – che si avvale del lavoro di 80.000 volontari permanenti e di 42.000 professionisti nella gestione di diverse centinaia di ospedali, centri sanitari e case per anziani e che nel 2017 ha distribuito 5,5 milioni di pasti ai bisognosi – è una “missione meravigliosa” perché inserita nella cornice della fede cattolica e dei valori comuni a tutti i membri e volontari. E’ una missione che vuole guardare a 360 gradi “perché le persone dimenticate sono ovunque” e possono essere raggiunte “da piccole e grandi associazioni, con piccoli e grandi progetti”, ognuno degno di considerazione e attenzione.

Di “empatia, simpatia e compassione” ha parlato anche Monsignor Jean Laffitte, Prelato dell’Ordine, che ha preso la parola subito dopo la testimonianza riportata in prima persona da Rafael Enrique Abreu Anselmi, in rappresentanza dell’Associazione dell’Ordine in Venezuela, cui il Grande Ospedaliere ha voluto dare la precedenza.

La situazione in Venezuela è prossima al collasso: “Non ci sono medicine, né soccorsi di emergenza; non c’è cibo, non c’è lavoro, i medici e gli infermieri vanno via, tutti vanno via. Negli ultimi cinque anni 3 milioni di persone hanno lasciato il Paese. Il tasso di mortalità infantile è aumentato del 50%. Sono tornate malattie come la difterite e la tubercolosi, per altre, come l’Hiv o altre infezioni, non ci sono farmaci, la malaria sta dilagando”. “Noi stiamo morendo, ma restiamo pieni di speranza, perché abbiamo coraggio e fede e sappiamo di avere il vostro supporto.”

Molti i temi, le emergenze, le necessità, ma anche i nuovi progetti e le soluzioni, che sono stati evocati negli interventi degli Ospedalieri che si sono susseguiti al microfono: dalle emergenze climatiche, evidenziate da Ingo Radtke di Malteser International; alle reti intessute dai giovani membri e volontari dell’Ordine descritte da Aleksandra Weglarzy; all’importanza fondamentale della comunicazione per far conoscere le attività dell’Ordine, fino al crowdfunding. E ancora le case-vacanza (Share to care) per famiglie con figli disabili in Irlanda, i nuovi progetti per l’integrazione dei migranti con corsi di lingua, quelli per gli anziani soli o per esaudire “l’ultimo desiderio” di malati terminali. Non ultimo, la nascita, in Italia, di un servizio veterinario per i cani dei senzatetto, spesso l’unico tesoro affettivo di coloro che vivono in strada.

Con due semplici immagini l’ambasciatore Franz Salm ha condiviso con i presenti l’eccellente lavoro dell’Ordine contro l’emarginazione e per l’integrazione delle popolazioni rom: “Guardate questi occhi! C’è poco altro da dire” ha commentato davanti allo sguardo entusiasta di una bimba rom sui banchi di scuola. Così come la fotografia di un ragazzino rom che volteggia su un cavallo durante un’esercitazione, che sembra dire: “Guardate, posso volare, posso toccare il cielo!”. Nell’altro emisfero, in Sudafrica, ci sono altri bambini cui viene data una chance, con la missione di Fra’ Gérard Lagleder. Il presidente di Brotherhood of Blessed Gerard ha ribadito come “il miglior strumento di sviluppo è l’educazione”: 165 le borse di studio assegnate lo scorso anno per consentire di studiare ad alcuni giovani orfani di Mandeni, nella provincia di Zulu/Nadl in Sudafrica.

Prima di chiudere i lavori, il Gran Cancelliere, Albrecht Boeselager, ha voluto ricordare a tutti i presenti l’impegno dell’Ordine di Malta nella lotta contro la tratta di esseri umani, “una situazione che diviene sempre più grave”. “Mai come oggi – ha detto Boeselager – ci sono tanti schiavi, persone che vivono in condizioni di schiavitù moderna”, che si traduce in prostituzione, vendita di organi, lavoro minorile. Nel ricordare che l’Ordine ha istituito due ambasciatori, a Lagos e Ginevra, il Gran Cancelliere ha esortato con forza i presenti a “tenere gli occhi aperti, a vigilare e a fare il possibile” per combattere questa piaga.

Unanime il ringraziamento rivolto dai partecipanti al presidente dell’Associazione italiana, Riccardo Paternò di Montecupo, il quale ha colto l’occasione della Conferenza per illustrare gli importanti lavori di rinnovamento della struttura ospedaliera del San Giovanni Battista. Al termine della Conferenza gli Ospedalieri hanno potuto incontrare alcuni membri del Corpo Militare dell’Associazione Italiana dell’Ordine di Malta presso il compound dell’Esercito italiano alla Cecchignola, dove è ospitato anche il suo Museo, un piccolo scrigno di oggetti e fotografie dell’attività di soccorso prestata dal Corpo Militare dal 1909 ad oggi.

La prossima Conferenza internazionale degli Ospedalieri si terrà a Vienna, dal 26 al 29 marzo. Quelle successive saranno nel 2021 in Inghilterra, nel 2022 in Polonia, nel 2023 in Irlanda.

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Foto SMOM: Partecipanti alla XXVII Conferenza internazionale degli Ospedalieri

28 Marzo 2019
Redazione

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