Quando il pastorale svela il maestro occulto
Nato in Terra Santa, dopo le prime crociate del 1906, quello dei templari è ritenuto essere uno dei primi e dei più noti ordini religiosi cavallereschi cristiano medioevali. Più nello specifico, fu tra il 1118 e il 1119 che un gruppo di nove cavalieri fondò quello che poi si dimostrerà il nucleo originale dell’Ordine Templare, con lo scopo di assicurare protezione ai pellegrini europei che si spingevano fino a Gerusalemme. L’ufficialità avvenne solo nel 1129, quando i templari assunsero una regola monastica che diede a chi ne faceva parte il doppio (e discusso) ruolo di monaco e di combattente.
Nel tempo l’ordine si occupò anche di attività agricole e finanziarie, gestendo i beni del pellegrini. I monaci furono equiparati agli abati e portavano un pastorale, simbolo che secondo gli esperti avrebbe svelato la presenza del cosiddetto “maestro occulto”, ovvero il maestro la cui identità non veniva svelata per evitare che il nemico lo eliminasse, arrecando un danno all’ordine. Durante gli scontri armati, infatti, i nemici puntavano ad uccidere il maestro per indebolire i templari.
In questo fine settimana (17-18 marzo) a Geata, è stato celebrato il novecentesimo anniversario dell’Ordine dei Templari. In aprile, in Molise, più precisamente nel castello Pandone di Cerro al Volturno, sarà esposto il pastorale che costituisce un importante reperto archeologico che svela qualche curiosità in più sull’Ordine dei Templari.
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