Aleramici in Sicilia

Il Circolo Culturale I Marchesi del Monferrato promuove una serie di iniziative dedicate agli Aleramici in Sicilia ovvero alla riscoperta e valorizzazione dei rapporti tra l’area dell’antica Marca Aleramica (comprendente, specificatamente, il Monferrato, le Langhe e il Savonese) e la Sicilia.
I legami tra gli Aleramici e la Sicilia risultano assai più complessi ed articolati rispetto a quanto potrebbe apparire ad una prima analisi superficiale .
I collegamenti risalgono all’XI secolo, quando nobili, coloni e i soldati provenienti dalla Marca Aleramica (comprendente il Monferrato, le Langhe e il Savonese), e piccole aree occidentali della Lombardia e dell’Emilia, raggiungono la Sicilia. Il processo migratorio assume particolare rilievo per la presenza degli esponenti di alcune importanti famiglie feudali Aleramiche: i del Vasto, gli Agliano, i Del Carretto, gli Incisa; oltre alla presenza, per esigenze militari e diplomatiche, dei Marchesi di Monferrato. Nel corso della seconda metà del XIV secolo si verificò un ulteriore flusso migratorio che coinvolse l’Alessandrino, il Tortonese e l’Oltrepò.
Si forma così un’isola linguistica Gallo-italica all’interno della Sicilia che viene definita come Sicilia lombarda o Lombardia siciliana, da cui derivano le espressioni, in uso ancora oggi, di “colonie lombarde di Sicilia”, “comuni lombardi di Sicilia” e “dialetti lombardi di Sicilia”.
La parlata degli abitanti provenienti dal nord Italia si è mantenuta a lungo in Sicilia e i principali Comuni dove la parlata gallo-italica si è conservata sono: Nicosia, Sperlinga, Piazza Armerina e Aidone in provincia di Enna; San Fratello, Acquedolci, Montalbano Elicona, Fondachelli Fantina e Novara di Sicilia in provincia di Messina; Ferla in provincia di Siracusa.
«Nel paesaggio politico della Sicilia dominata dai Normanni la presenza degli Aleramici apporta un elemento radicalmente diverso ed originale: offrono una garanzia d’antichità, di continuità nell’esercizio del potere, di legittimità carolingia per sangue, ottoniana per funzioni e sono inoltre Franchi, meglio inseriti nella nuova realtà europea delle principesse lombarde che avevano portato la loro legittimità locale e le loro tecniche di governo ai primi importanti capi normanni.
In un’isola popolata di musulmani e di greci, dove l’amministrazione di palazzo è affidata a greci di lingua e di rito, poi a greci melchiti di cultura araba ed ai musulmani superficialmente convertiti, gli Aleramici apportano una latinità trionfante e vigorosa, un seguito di borghesi latini liguri e lombardi, un governo più “feudale” nelle forme, ma regio nella sostanza.»
Purtroppo si presentano molte difficoltà per lo studio delle vicende gli Aleramici di Sicilia, per il generale sospetto che pesa sulle fonti; in particolare per la presenza di una “officina di falsi” presso la scomparsa Abbazia di Santa Maria Maddalena di Valle Giosafat.
Per indagare questo fenomeno storico piuttosto trascurato i promotori propongono quattro conversazioni in ciascuna delle quali sarà presentatas una relazione tenuta da un relatore particolarmente qualificato, cui seguirà un dibattito con il pubblico al fine di verificare l’effettivo interesse per l’argomento; il calendario di questo quattro appuntamenti è il seguente:

  • Asti, 10 novembre, Polo Universitario
  • Alessandria, 12 novembre, Chiesa di San Giovanni
  • Albenga (SV), 18 novembre
  • Alba (CN), 23 novembre, Chiesa di San Giuseppe

Le iniziative sono patrocinate da: Regione Piemonte, Regione Siciliana, Regione Liguria, Consiglio Regionale del Piemonte ma è previsto anche il patrocinio delle Città Metropolitane e Province territorialmente competenti.

Per approfondire: Circolo culturale I Marchesi del Monferrato

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9 Novembre 2017
Redazione

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