Famiglie di Treviso. Manoscritto araldico 435
Nel cinquantesimo anniversario dalla nascita della CGIL Scuola e in continuità con il “Progetto Storia e Memoria”, CGIL e SPI CGIL donano alla Città di Treviso un volume dedicato agli stemmi delle famiglie che a lungo l’hanno governata e che la splendida cornice di Palazzo dei Trecento custodisce.
Grazie alla competenza e autorevolezza del prof. Giorgio Renucci e del curatore prof. Carlo Fassetta, che hanno commentato il prezioso manoscritto di Nicolò Mauro (1533-1612), riconosciuto come il più importante cultore di studi araldici che Treviso abbia avuto, queste informazioni storiche ora vengono messe a disposizione di tutti, in occasione della Settimana degli Archivi Storici 2017.
A introdurre l’appuntamento di domani, giovedì 5 ottobre alle ore 17:30 a Palazzo dei 300 a Treviso, Paolino Barbiero, segretario generale SPI CGIL di Treviso, che donerà la prima copia dell’opera a Giovanni Manildo, Sindaco del Comune di Treviso, presente per i saluti. Insieme ai curatori, Giorgio Renucci e Carlo Fassetta, a discutere del volume e dell’importanza di questo percorso di riscoperta storica ci saranno Giacomo Vendrame, segretario generale CGIL di Treviso, Marco Moretti, segretario generale FLC CGIL di Treviso, Barbara Sardella, provveditore agli studi di Treviso e Amerigo Manesso, ISTRESCO. Seguirà un aperitivo in Loggia.
“La pubblicazione di questo libro (Famiglie di Treviso. Manoscritto araldico 435 di Nicolò Mauro della Comunale Ariostea di Ferrara), che segue di qualche giorno quella del volume dedicato al grande sciopero degli anni ’60 alla Zoppas, è stata un’opportunità unica di conoscenza, prima di tutto per noi, e adesso vogliamo regalarla alla città – dichiara Paolino Barbiero, segretario generale SPI CGIL Treviso -. È un omaggio a Treviso e alla sua storia, e un’occasione per tutti i cittadini, in particolare per i giovani che nella scuola imparano a conoscere la società e ad avere consapevolezza delle sue radici, di riscoprire il passato del nostro territorio e la ricchezza delle sue dinamiche sociali, per costruire anche nuovi orizzonti per il futuro”.
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