Gli Ordini Cavallereschi: speciale del mensile Medioevo

La nota pubblicazione divulgativa ma dall’apprezzato rigore scientifico “Medioevo”, ha da poco portato in edicola uno speciale interamente dedicato agli Ordini Cavallereschi, che l’editore così presenta: “Nella società medievale, gli Ordines erano propriamente i livelli sociali e istituzionali in cui si immaginava organizzato e distinto il corpus christianorum, la società stessa: gli oratores – quelli che pregavano e che studiavano –, i bellatores – coloro che assicuravano l’ordine interno ed esterno, difendendo la comunità con le armi e amministrando la giustizia – e i laboratores – quanti ne assicuravano la prosperità con la fatica delle loro braccia. Ma questo schema, che cominciò rapidamente a invecchiare fin dal XII secolo – anche se sopravvisse formalmente fino al XVIII –, non basta a spiegare il termine «Ordine», né a dar ragione della sua complessa problematica.

Quelli che noi definiamo «Ordini» erano, piú propriamente, i sodalizi fondati sulla base di una «Regola», una carta che disciplinava l’esistenza di uomini e donne intenzionati a vivere da soli o insieme (cioè come eremiti o come cenobiti) un’esperienza religiosa. Fin dall’Alto Medioevo, si crearono infatti gli Ordini monastici, il cui principale modello, in Occidente, è quello fondato nel VI secolo da Benedetto da Norcia e detto perciò benedettino, piú tardi scanditosi in diverse «Congregazioni» che ne riformarono alcuni aspetti (cluniacense, cistercense e via discorrendo). Degli Ordini facevano parte monaci che erano anche chierici o addirittura sacerdoti, e monaci che invece, non avendo alcun adito all’ordinazione canonica, possono essere definiti «laici» ed erano adibiti alle mansioni piú umili e pesanti. Naturalmente, però, tutti erano religiosi, tenuti cioè a rispettare la Regula caratteristica, appunto, di quel che noi chiamiamo «Ordine» e che essi, piú propriamente, definivano Religio. Nacquero poi anche Ordini canonicali – fatti di preti secolari che conducevano vita comune – e Ordini mendicanti (Domenicani, Francescani).

All’inizio del XII secolo, sia in Terra Santa che in Spagna, l’esigenza di difendere i territori strappati all’Islam dal rischio di una controffensiva musulmana e di tutelare viandanti e pellegrini consigliò la fondazione di un altro tipo di Religio, a cui afferirono molti milites (cavalieri) che fino ad allora, spesso in espiazione dei loro peccati, si erano riuniti in fraternitates (confraternite), aventi appunto come scopo la vita comune in preghiera e in povertà e la difesa dei piú deboli contro l’arroganza dei prepotenti o il rischio del viaggio tra gli infedeli. Dotati di un’alta specializzazione militare, questi laici armati si riunirono in un tipo nuovo di Religio – che comprendeva anche sacerdoti per l’assistenza spirituale, laici armati di condizione non cavalleresca e laici disarmati con funzioni subalterne –, che in genere fu definita Militia (anche se presto si cominciò in effetti a qualificarla con il termine Ordo). Nacquero cosí i Pauperes Milites Christi et Salomonici Templi, che noi definiamo Templari; i Fratres Hospitalis Sancti Johannis in Jerusalem – in origine un «Ordine» di gente che volontariamente serviva negli ospizi per i pellegrini, quindi un «Ordine ospitaliero», che divenne poi anche «militare», i Fratres Sanctae Mariae Teutonicorum, un Ordine riservato a membri provenienti dal mondo germanico.

Nel corso del XII secolo, si svilupparono nella Penisola Iberica e nel Nord-Est europeo analoghi Ordini – che possiamo definire «militari» – con scopi specifici. In alcuni casi, come in quello dell’Ordine Teutonico in Prussia, essi furono un elemento costitutivo dell’identità regionale o addirittura nazionale. Gli Ordini militari vissero destini differenti. I Templari furono sciolti all’inizio del Trecento in seguito a un drammatico processo inquisitoriale avviato per volontà del re di Francia; gli Ospitalieri di San Giovanni si trasferirono a Rodi nel XIV secolo e a Malta nel XVI, e si riproposero come combattenti di mare; i Teutonici aderirono in parte alla Riforma protestante e furono laicizzati, in parte si trasformarono in Ordine religioso, restando cattolici; gli Ordini iberici vennero di fatto assorbiti dalle istituzioni monarchiche spagnola e portoghese.

Frattanto, a partire dal Trecento, il diffondersi della cultura cavalleresca e il bisogno dei principi dei nascenti Stati assoluti di collegare strettamente a sé le élite aristocratiche avevano determinato il sorgere di «Ordini cavallereschi di corte», sovente dotati di simboli, emblemi e liturgie sfarzosi, che avevano principalmente il ruolo di costituire titoli di onore e di dignità che ricompensassero la fedeltà al sovrano. Anche gli Ordini pontifici, come quello «del Santo Sepolcro» (che nasce in Gerusalemme, ma dai canonici della basilica della Resurrezione e non da cavalieri), «del Cristo» e «dello Speron d’Oro», hanno origini analoghe e da essi sono nati i moderni Ordini cavallereschi di Stato“.

Per approfondire: Medioevo

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La copertina dello speciale di Medioevo

2 Settembre 2016
Paolo Bizzozero

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