Presentazione de “Lo Stemmario Cartari”

Il 2 marzo scorso è stato presentato ad Orvieto “Lo Stemmario Cartari”, opera destinata a divenire un punto di riferimento per gli studi araldici del territorio orvietano. Per meglio illustrare questa importante iniziativa editoriale, il Notiziario Araldico è lieto di proporre di seguito un contributo delle due autirici.

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Si deve alla collaborazione tra Opera del Duomo e Lions Club Orvieto la pubblicazione di un volume particolarmente significativo per la storia della città: Lo Stemmario Cartari.
Il pregevole manoscritto, conservato presso l’Archivio dell’Opera del Duomo, contiene l’unico repertorio conosciuto di stemmi delle antiche famiglie orvietane, illustrati in 147 tavole a colori.

Recentemente è stato oggetto di un accurato intervento conservativo e di digitalizzazione da parte dell’ICRCPAL (Istituto Centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario) che ha reso possibile la stampa in anastatica mantenendo la qualità estetica dell’originale, da ora in avanti preservato dai rischi della consultazione.

Il volume si articola in due parti. La prima contiene saggi introduttivi che illustrano rispettivamente il fondo archivistico che comprende il codice Cartari (Laura Andreani, Carlo Rossetti) la figura di Carlo Cartari (Orietta Filippini), lo Stemmario e la blasonatura degli stemmi (Filippo Orsini, Maurizio Bettoja) nonché la vicenda artistica della loro realizzazione (Alessandra Cannistrà); la seconda è costituita dalla riproduzione in anastatica del manoscritto.
Lo Stemmario fa parte del fondo Cartari-Cohelli-Febei aggregato all’archivio dell’Opera del Duomo in seguito a donazione da parte della contessa Maria Cristina Piccolomini Febei. I produttori di queste carte appartengono a tre importanti casate orvietane, imparentate tra loro per vincoli matrimoniali. Nell’ambito di queste famiglie figurano molte personalità importanti, ma il personaggio più noto è Carlo Cartari (1614-1697) sposato con Maria Maddalena Marabottini, sorella dell’erudito orvietano Filidio. Avvocato concistoriale, vice prefetto dell’archivio di Castel S. Angelo, Cartari fu un valente studioso impegnato anche nel riordino di archivi e biblioteche, tra le quali la biblioteca dell’arcivescovo Francesco Maria Febei e la biblioteca Altieri. Morì nel 1697 all’età di 84 anni. Così lo ricorda il pronipote Giovanni Battista Febei:

Fu il detto Carlo Cartari uomo di somma virtù ed erudizione sì legale che istorica, morale ed ogn’altra materia, uomo che nella sola fatiga trovava il suo diletto, di ottimi et illibati costumi. Aveva composta una quantità grandissima di opere, delle quali sette ne sono stampate e con molta lode et utilità si leggono da virtuosi, altre trenta e più opere si conservano manuscritte in Casa Febei, consistenti in moltissimi tomi.

Si deve proprio a Carlo Cartari la realizzazione dello Stemmario che doveva corredare una sua più ampia ricerca finalizzata a comporre il Teatro degli orvietani illustri, una summa genealogica le cui motivazioni espone egli stesso scrivendo:

Siamo in un secolo che quasi ciascuna città pubblica le Istorie di se stessa o le memorie gloriose de’ suoi cittadini. Io pertanto mi son posto a raccogliere ciò che può far spiccare gli orvietani che si sono resi cospicui o nelle dignità o nelle lettere o nelle armi; e non dispero che possa riuscire un bel teatro, non in riguardo di chi lo fabrica, ma bensì dei personaggi che sono per comparirvi.

Con il titolo Insignia Familiarum quae in civitate nobili Urbevetana Anno Domini MDCXL vigebant, Vincentius Romitellus Urbevetanus, ad usum D. Caroli Cartharii I. C. Urbevetani pingebat sono passate in rassegna non solo le casate di antica nobiltà feudale, ma anche famiglie civili che risultano a quell’epoca emergenti nella società orvietana per censo o per ruolo politico e dunque aggregate al patriziato cittadino.
Artefice delle illustrazioni dello Stemmario è Vincenzo Romitelli, figura che risulta ancora priva di un profilo artistico documentato, dal momento che il suo nome e la sua attività ci sono noti esclusivamente attraverso l’unica fonte nonché produzione conosciuta, il blasonario medesimo.
A lui si devono la vivacità e la freschezza quasi naïf che anima i più diffusi modelli rinascimentali, molti dei quali attinti al vasto repertorio araldico incluso nei registri contabili, nelle Riformanze ma soprattutto nei Memoriali dell’Opera del Duomo, dove le armi del Camerlengo sono illustrate in fastose miniature.

La presentazione del volume si è tenuta a Orvieto presso il Museo dell’Opera del Duomo il 2 marzo ed è stata l’occasione per ulteriori contributi sull’interesse sempre vivo e attuale per gli studi araldici.
Guido Barlozzetti, giornalista e pubblicista, nonché appassionato conoscitore della storia di Orvieto, ha introdotto gli interventi con una originale lettura antropologica e sociologica del manoscritto come importante mezzo per far luce sulle convenzioni, sui codici di rappresentazione della società seicentesca, nonché sull’immaginario collettivo dell’epoca.
Mario Squadroni, soprintendente per i Beni archivistici dell’Umbria, ha illustrato il contenuto del volume, ha evidenziato l’importanza della collaborazione tra Soprintendenza e archivi privati e infine ha presentato una breve rassegna delle altre raccolte umbre di stemmi gentilizi.
Luigi Borgia, docente di araldica, ha tenuto un’interessante e brillante lezione sull’origine, lo sviluppo e la diffusione degli emblemi araldici e su alcune delle più note simbologie in essi contenute con riferimenti alle armi delle famiglie orvietane e a temi di attualità.

L’Opera del Duomo e il Lions Club hanno voluto dedicare la pubblicazione alla memoria di Carlo Alberto Calistri, appassionato studioso di storia orvietana, per tanti anni consigliere della Fabbriceria e socio fondatore del Lions Club di Orvieto.

Laura Andreani – Alessandra Cannistrà

Leggi anche: Stemmario Cartari

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Lo Stemmario Cartari, a cura di Laura Andreani e Alessandra Cannistrà, Orvieto, Opera del Duomo di Orvieto, 2012 (Collezione dell’Opera del Duomo, 3)

12 Marzo 2013
Redazione

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